a cura di Barbara Cinelli e Davide Colombo
Roma, Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo e Ardea (Roma), Museo Giacomo Manzù
8 dicembre 2016 – 5 marzo 2017
La mostra si propone di stabilire un dialogo fra Giacomo Manzù e Lucio Fontana partendo dal confronto con il sacro che li vede uniti, negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale: Manzù al lavoro per il Vaticano, Fontana per la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Ambedue, pur verificando l’impossibilità di forzare le ragioni liturgiche della committenza, ebbero l’occasione di misurarsi con iconografie tradizionali. L’esposizione documenta il comune desiderio di rinnovare tali iconografie in senso contemporaneo, come anche il fertile rapporto che in tal modo venne a crearsi con i rispettivi percorsi linguistici. La rilettura delle fonti d’epoca, l’attenta analisi della sperimentazione linguistica del maestro, come pure l’inedito accostamento a Lucio Fontana ribadiscono la centralità di Manzù, restituendolo come un protagonista dell’arte del Novecento.
A questa importante esposizione organizzata dal Polo Museale del Lazio con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura e in collaborazione con il Comune di Ardea e la Fondazione Giacomo Manzù, hanno inoltre collaborato ‘Sapienza’ Università di Roma, Dipartimento di Architettura e Progetto e lo CSAC - Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma.
Il Museo Morandi è presente con il bronzo Deposizione realizato nel 1942 da Giacomo Manzù e proveniente dalla collezione di Giorgio Morandi che si conserva nella casa-museo in via Fondazza.