Libri per musica e strumenti secoli XVI e XVII
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Sala 5 è forse la più importante sala del nostro museo, ed è dedicata ai libri per musica e strumenti dei secoli XVI e XVII.
Nella vetrina principale è possibile ripercorrere le origini dell’editoria musicale: dai trattati a stampa di fine ‘400 che avevano gli esempi musicali ancora scritti a mano, al famoso Harmonice musices Odhecaton A: il primo libro musicale a stampa della storia dell’umanità, realizzato a Venezia da Ottaviano Petrucci nel 1501. Petrucci non ha avuto solamente la geniale intuizione di applicare il metodo della stampa a caratteri mobili, ideato da Gutenberg attorno al 1453, alla notazione di pentagrammi e note musicali... ma è anche colui che ha inventato il concetto di “spartito”, dando avvio ad una sempre più fiorente editoria musicale: Odhecaton è infatti un’antologia delle quasi cento chansons franco-fiamminghe più famose dell'epoca, la prima vera e propria “raccolta” di brani di autori diversi.
Proseguendo lungo la vetrina potete ammirare anche altre edizioni di degni rivali che di lì a poco si ingegneranno per sviluppare metodi alternativi di stampa musicale, chi per creare partiture ancora più spettacolari da leggere, chi più economiche da produrre: fra questi primeggiano sicuramente Andrea Antico e Jacques Moderne.
Ma cosa sarebbero tutti questi fogli di musica stampata se non esistessero strumenti in grado di dare vita a quelle note? Noterete infatti che quasi ogni sala del nostro museo accosta ai vari documenti (manoscritti, partiture a stampa, trattati) anche strumenti musicali della stessa epoca. Nei secoli XVI e XVII, prima che gli strumenti musicali assumessero le forme “standard” che oggi tutti conosciamo, ogni costruttore dava sfogo alla propria creatività - e al contempo sfoggio della propria abilità - inventando oggetti sonori sempre nuovi. Ecco perché, proprio accanto ad importanti manuali e rarissime partiture, nell'altra ampia vetrina sono esposti alcuni liuti di varie forme e dimensioni ed alcuni degli strumenti più strani della nostra collezione: l’armonia di flauti e il flagioletto, un piccolo violino a forma di pesce (la pochette) e una ghironda, una viola da gamba a 5 corde, giganteschi serpentoni.
Infine, nella piccola nicchia ricavata nel muro e accanto alla splendida tiorba in forma di khitára, è racchiusa la storia della prima Opera: la famosa Euridice di Rinuccini musicata da Jacopo Peri. Argomento che ci traghetta direttamente nella sala dedicata all’opera italiana del ‘700: sala 6!
Oppure fai un approfondimento sulle decorazioni di sala 5, la sala delle Feste.