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Per via delle sue inusuali dimensioni, questo strumento è stato ritenuto per lungo tempo, erroneamente, una viola da braccio invece che una viola da gamba. Questo aspetto, unito al fatto di avere solo cinque corde (invece che sei o sette) ben fotografano quel periodo storico in cui i costruttori di strumenti stavano ancora sperimentando forme, dimensioni e strutture diverse.
Accanto sono esposti i meravigliosi manuali pratici di strumento scritti (e persino stampati) da Silvestro Ganasso detto Fontego, nella prima metà del '500: L'Opera intitulata Fontegara e la Regola Rubertina. Sono testi fondamentali per capire la prassi strumentale dell'epoca, sia della viola da gamba sia del flauto, pieni di esempi, trascrizioni, diteggiature, esercizi tecnici.
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