Collocazione: X.115
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20.M.215 (I-Baf)Microfilm n.: 0078
Bononcini Gio. Maria, modenese Sonate da Chiesa a due Violini di Gio. Bononcini. Opera sesta. La sola parte segnata C. mancante del frontespizio e dell'ultima sua corrispondente.Mancando il frontispizio alla parte del Basso Continuo che ho sotto gli occhi, non m'è sinora dato di rapportare il vero titolo di quest'opera. Quello che ho qui indicato l'ho desunto dalle segnature in fondo delle pagine. Quest'opera in foglio nella seconda carta contiene il seguente avviso. Al Lettore Eccoti, ò cortese lettore, la sesta mia fatica, in cui, se si varieranno i soggetti, ò le imitazioni, si romperanno le sincope, ò le fughe, ò si trasporteranno le figure fuor delle corde ove sono collocate, non potrà derivarne se non concento aspro e confuso; sicome in altre Composizioni ancora fatte coll' osservanza de' buoni precetti. Dicoti tutto ciò, perchè oggidì sono alcuni così poco intelligenti di quest'arte, che ò cantando, ò sonando vogliono sempre co' loro sregolati & indiscreti capricci d'arco, ò di Voce, alterare, anzi deformare le Composizioni (quantunque fatte con tutto studio et applicazione) in modo che gli autori sono arrivati à dover pregare gli medesimi Cantanti e Sonatori, acciò si contentino di dire e di fare le cose schiettamente e puramente come per appunto stanno. Non entrano già in questo numero certuni soggetti di garbo, che sebene non dotati di finezza di Contrapunto, sanno però cosi bene à tempo et aggiustatamente far spiccare i loro inarrivabili artifici, e singolari disposizioni, che non solamente non punto tolgono, ma anzi aggiungono fregio, e vaghezza à Componimenti, riportando gran lode à se stessi, et arrecando insieme sommo diletto, gusto, et ammirazione à chiunque gli stà à sentire, et à medesimi e sudati Autori. In questa mia fatica ritroverà (oltre il modo di contessere le Consonanze, e Dissonanze, e diversi inditij del Tempo, che nello stile concertato si può praticare) che hò nominati gli Tuoni fuor dell' uso comune, e ciò perché habbia à valere per maggiore esplicazione di quanto vedrai descritto su questo particolare nel mio Trattato di Musica che già ti ho promesso, e 'l quale sebene è compito, nè resta più che di metterlo sotto 'l Torchio, vò però differirne l'esecuzione sino à tanto che io conosca l'opportunità di lasciarlo uscire alla luce. Compiacciati favorirmi del tuo solito aggradimento, mentre spero donarti altra cosa che da me non aspetti, e forsi credi che dalle mie mani non possa venirti e vivi felice. Segue poscia di sotto al suddetto Avviso al lettore un «Canon à sei voci diviso in tre parti, e ciascheduna d'esse ne contiene un'altra all'unisono ». È importante il soprascritto discorso del Bononcini, perchè ci svela gli abusi de' cantanti e suonatori del suo tempo nell'aggiugnere passi di loro capriccio a' componimenti, e perché sul fine ne promette un lavoro inatteso, che per altro nun sappiamo ancora in che consistesse. È questa la prima edizione dell' Opera Sesta di Gio. Maria Bononcini. Fu stampata in Venezia l'anno 1672 e n' esiste un esemplare completo nell'archivio dell'Accademia Filarmonica di Bologna.
Nomi: Bononcini, Giovanni Maria.
Editori: Magni, Francesco.
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: IV, p. 91RISM A/I : B-3631
ID: 11351 Segnalazioni (errori nella scheda, suggerimenti bibliografici ecc.)
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