Collocazione: X.124

Unità: 11

Riproduzioni

 Microfilm n.: 1234

Bononcini Giovanni, modenese, figlio di Gio. Maria
Sinfonie a 5. 6. 7. e 8 Istromenti, con alcune à vna e due Trombe, seruendo ancora per Violini. Dedicate al Molto Illustre Signore, il Signore Gio. Paolo Colonna Maestro di Cappella in S. Petronio di Bologna. Da Giovanni Bononcini Suo Discepolo. Opera Terza. - In Bologna, per Giacomo Monti, 1685. Si vendono da Marino Silvani, all'Insegna del Violino. - in 4°. {Manca il solo Violino primo. L'opera completa debb'esser di dodici opuscoli.}

Nella seconda carta trovasi la seguente lettera di dedica, interessantissima per le notizie che contiene: Signor mio Signor Padron Singolarissimo. Questa non è altrimenti vna semplice lettera d'uffiziosa Dedica, mà un instromento confessionale di strettissimo debito. Haurei dovuto registrarlo nel primo de gli ardimenti che mi son preso con le stampe, se non havessi stimato più sodo fondamento alla mia intenzione questo terzo, dove imprendo ad operare per chiesa, quando nel primo e nel secondo conuenne non m' arrischiassi à più, che à scherzare per Camera. Sono dunque à confessare per giustizia quel molto, ch'alla bontà e Virtù di V. S. deve non meno la sussistenza del mio essere, che l'essere de' miei studj. Da i Genitori hebbi quel tanto di vita, che bastò per produrmi alle miserie, mentr'essi, morendo, m'abbandonarono Fanciullo ancora in braccio alla povertà. V. S. protegendo la tenuità del mio censo, e la debolezza del mio ingegno, m' hà tirato dal fondo delle angustie, ed incaminato, quanto è per lei, alla salita della gloria, onde la debbo riuerire per più che padre, se oltre il correggere le disgrazie del mio nascimento, si è tanto affettuosamente studiata di donarmi una vita, à cui non si nasce, cioè quella della Virtù, e vincendo con la sua in tutto paterna sofferenza l' imperfezione del mio talento, mi ha ridotto in vn età di tredici anni à poter cimentarmi fra presenti azzardi del Torchio, se non con merito d' invidia, almeno (crederei) senza incontro d'un totale disprezzo. Questa è la confessione ch'io debbo al Mondo verso l' humanità di V. S. e di cui mi saranno autentici testimoni gli altri miei condiscepoli, che altrettanto partecipano delle di lei grazie, & à credito della sua affettuosa disciplina comprovano esser agevoli anche all' età più tenera le difficili materie del Contrapunto. Alla confessione del debito deve succedere l'assegnamento per la sodisfattione; però essendo vero, che rende il beneficio chi volentieri se ne conosce obligato al Benefattore, io interamente m' impegno a somigliante retribuzione, con dichiararmi, che il mio maggior piacere sarà sempre il riflettere al moltissimo de gli oblighi che le tengo. In oltre, se fia mai, che le mie fatiche arrivino al valore d' impetrar qualche lode dal Mondo, io tutta adesso per alhora la rinuncio à V. S. medesima, e mi protesto che se la debba prender per sua, come veramente dovuta alla sola attività della virtuosa educazione da lei compartitami. Questo è quel più, con cui posso compensare i di lei favori, e spero che la sua cortesia s' obligherà à confermare ch' io rendo assai, mentre dà quel che posso, e non posso dar cosa che non sia stata suo dono. Non è già suo dono questo ardire che mi son preso della presente impressione sotto il di lei nome, senz'alcuna sua precedente notizia, poiché la di lei modestia non me l' aurebbe concesso, nè io l' haurei chiesto col dubbio di non conseguirlo. Egli è dunque vn furto, mà condonabile alla necessità di non poter in altra guisa qualificare la mia eterna gratitudine. A ciò si restringe l'vnico vigoroso impulso della mia oblazione, e però non m'avanzo à consultare la di lei fama se nel reggere la celebre Cappella di S. Petronio, come nell' operare in tant' altre sue virtuose azioni, perché in fatti non intendo coaceruar motiui comuni ad altri che professino debito col di lei merito. Stò raccolto nel particolare delle mie sole infinite obligazioni, e perciò solo la supplico ad aggradire e proteggere questo debole tirocinio de' miei studj, ed à confessar anch' ella, che nissun altro più giustamente di me può dirsi quello, che diuotamente io mi confermo, e mi pregierò sempre d'essere Di V. S. mio Signore Bologna li 20 Decembre 1685 Divotiss. Obfigatiss. Seruitore, e Discepolo GIOVANNI BONONCINI. È singolare che il Bononcini desse alle stampe delle sue composizioni musicali in sì tenera età. La presente opera terza fu da lui pubblicata di soli tredici anni. Nacque adunque l' autore nel 1672. Fra gli autografi di Gio. Battista Dall'Olio, posseduti dal marchese Campori di Modena e favoriti allo scrivente per trame copia. al n. 15 primo, così trovasi annotato: Da recapito esistente nell' Archivio Secreto (della Corte, o della biblioteca estense) si rileva che nel 21 Marzo 1690 furono pagate venti doble a Giovanni Bononcini « per aver fatto d'ordine di S. A. S. un oratorio in musica, cioè la Maddalena penitente, e per essere venuto da Milano a farlo cantare qui ».

Nomi: Bononcini, Giovanni.

Editori: Monti, Giacomo. Silvani, Marino.

Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: IV, pp. 91-92

RISM A/I : B-3607

ID: 11353 Segnalazioni (errori nella scheda, suggerimenti bibliografici ecc.)

LEGENDA
[] Integrazioni a cura del Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna
* Dopo il numero di repertorio indica una discrepanza tra la consistenza indicata e quella effettiva
{} Integrazioni tratte dalle schede manoscritte di G. Gaspari
_ Carattere utilizzato per trascrivere i segni di abbreviazione

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