Collocazione: KK.32
Riproduzioni
Facsimile:
La seconda carta contiene la seguente dedicatoria: Eccellenza Non vi è cosa che dia maggior contento a chi conosce il valore de Benefizi ricevuti, che aver qualche occasione di manifestar l'animo suo riconoscente; ne contrasegno più chiaro di cuor magnanimo in chi li fa, che di contentarsi del poco, e gradirlo. Vostra Eccellenza, che onora me, e la mia famiglia di una costante amorevole Protezione e la generosa Benefatrice, e noi siamo i Beneficati; e siccome è obbligo mio d'incontrare tutte le occasioni di farci conoscer grato verso di lei, così in questa che io do al Pubblico alcune mie cantate, e sonate a cembalo, incoraggiato da molte Nobili ed Illustri Persone, che ho la buona sorte di servire dopo molti anni, Le consagro al suo nome. Il tributo certamente è di gran lunga inferiore ai Benefizj, ma la natural bontà, di Vostra Eceellenza, e l'infinita poi che ha per me, non mi lascia disperare del benigno suo gradimento. Quando io l'ottenga mi riputerò cosi fortunato, come sono glorioso d'essere Di Vostra Eccellenza Umilissimo ed ossequiosissimo servitore PIER GIUSEPPE SANDONI
Fétis conobbe quest'opera, la citò, e n'avvertì che era stata pubblicata in Londra. Ecco l'indice delle cantate: 1. Benchè porti nel volto. 2. Chi s'intende d'amor mi dica un poco. 3. Sei bella e m' innamori. 4. Non arrossir crudele. 5. Lascio il core in questo amplesso. 6. Povero mio pensier deh dimmi quando. Le cantate occupano pag. 38. Seguono poscia tre sonate per Cembalo con nuovo frontespizio e numeratura di pagine, da 1 a 13.
Nomi: Sandoni, Pietro Giuseppe.
Editori: S.n..
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: IV, p. 225RISM A/I : S-0873
Antiche collocazioni: 2176 (catalogo Sarti, circa 1840)
ID: 12932 Segnalazioni (errori nella scheda, suggerimenti bibliografici ecc.)
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