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Napoli, Conservatorio di Musica

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Colonna Fabio (Napolitano)
La Sambuca Lincea overo Dell'istromento Perfetto Lib. III. di Fabio Còlonna Linceo ne' quali oltre la deserittione, & costruttione dell'Istromento si tratta della diuisione del Monacordo: della proporzione de' Tuoni; semituoni, et lor minute parti. Della differenza de tre Geni (sic) di Musica, de Gradi Enarmonici et chromatici: et in che digeriscano da quelli de gli Antichi l'osseruati et descritti dall'Autore; con gli esempi di numeri, di musica, et de' segni dedicati alla Santità di N. S. Papa Paolo. V. Borghese con l'organo Hydraulico di Hierone Alessandrino dichiarato dall'istesso autore. - Con licenza de' superiori. In Napoli appresso Costantino Vitale nell'anno 1618. in 4°, (col frontespizio int. in rame). Tre carte non numerate in principio, poi facc. 116.
«Alla Santità di N. Sig. Papa Paolo V Borghese.
« ... infinite altre diuerse opre divine da lei fatte al mondo note, c' hora tralascio degne di lunga historia. Et aggiungendo a questo i miei proprii et particolari beneficij, quando che recorrendo a' suoi santissimi piedi, dalla S. sua io sia stato molto favorito, & sollevato: onde non solo come a nostro universal Padre, & Padrone, ma come a mio singolar signore, essendol'io obligatissimo: ho sempre desiderato di questa mia osseruanza, & del debito mio darn'almeno un publico segno, o confessar la mia impotenza. Et ricordandomi che la S. sua hauendo già compito la fabrica (di S. Pietro) faceua attendere à finir gli interni ornamenti; tra' quali di non poco sarebbe auanzar il bellissimo organo di S. Giovanni Laterano, non solo nella spesa, ma nella perfettione, & artificio della Musica Enarmonica, che grauità, & autorità non poca (come riferisce Vitruuio) ritiene; et perciò tanto celebrata dagli antichi, che con quella moueuano gli affetti degli ascoltanti: & havendo con non poca diligenza & fatiga in questi tre libri scritto quel che di ciò n'ho potuto ritrouarè con l'osservatione: ho preso ordine in segno della mia osservanza, e obligo di presentarli e dedicarli alla S. sua accioche, se per auentura, (come spero) si degnerà, con la solita clemenza com'ha fauorito la mia persona, così riceuere et fauorir quest'opra; e stimandola (come mi son imaginato) che sia buona per tal'effetto, possa la S. sua comandar che per ornamento del Tempio, & honor del Principe degli Apostoli, & magnificenza della S. sua, se ne facci vno in tal modo, accioche & in questo genere, come nel rimanente ha fatto, superi tutti i suoi predecessori. Piaccia al sommo Dio per vniuersal beneficio concedere alla S. sua salute & lunga vita, & humilmente prostrato le bascio i santissimi Piedi. Di Napoli a 18. di Nouembre 1618.
Della S. sua Humilis. et Deuotissimo seruo FABIO COLONNA Linceo

Lo Stampatore al musico Lettore « Dalle altre opere del nostro Autore è noto il suo ingegno, et più la fatiga nell'osseruare la verità delle cose dalle cose stesse; non appagandosi dell'altrui opinioni cheà quelle ripugnano. Però non si merauigli se molto differente da moderni, et da gli altri ancor antichi proponga varie cose et particolarmente la diuisione del Tuono et dell'Ottaua, et come errassero nella suddiuisione della prima Sesquiottaua et hauessero tenuto il tuono di più di otto comune, et meno di noue, et che il semituono maggiore fusse solamente una comma più alta del minore, essendo che l'Autore nostro dimostra chiaramente diuidersi il tuono in cinque parti eguali d'una delle quali supera il maggior semituono il minore, che con non poco studio et esperienza hà manifestato in queste sue osseruationi, che à prima faccia pareranno a' Lettori paradossi esorbitanti; ma considerate bene saranno à mio giudizio tenute per osseruationi diligentissime et vere, et che con quelle se appaghi et discreda egni curioso et studioso musico, e che abbi non poco à lodarle. Vero è che nella perfettione della compositione Enarmonica non è ancora lo stesso Autore quetato et spera co' l tempo in quella ancora trouar quella eccellenza che poteua contenere tanto da gli Antichi celebrata, che non ha potuto in così breve tempo bene accapare sin'hora. Godi in tanto de sue fatighe, et nuoui ritrouati, et se in alcuna cosa mancasse, che gli huomini errano ancor Sauij, scusilo la nouità della cosa, et poco habito nella pratica di materia nuoua così difficile, et a pena da gli Antichi accennata, non che dimostrata. Haue poi alla Sambuca aggionto dell'Organo hydraulico, si perche appresso Martiano Capella la Musica istessa si preggia haver ritrouato insieme con la Sambuca l'Hydraula a beneficio degli huomini, come perche alla perfettione della Sambuca se accoppiasse la varietà del suono diletteuole dell'Hydraulico, che come sia disusato ne' nostri secoli, è di merauiglia, essendo stato molto celebre, et in uso presso gli Antichi. Hora dal nostro Autore nuouamente rintracciato et posto in prattica, come trouerassi con facilità nella fine dell'Opera descritto.» Si è visto nella dedicatoria il bizzarro desiderio che nudriva il Colonna di veder provvisto S. Pietro di Roma d'un Organo costrutto alla foggia de' cembali così detti Enarmonici, al quale intendimento pare che fosse da lui composta quest'opera. Dall'avviso al lettore ricavansi le scoperte del nostro Autore, le quali come al suo tempo davan materia di sottili specolazioni agli eruditi musicisti teorici, altrettanto e a buon dritto son neglette oggidì, siccome di niun vantaggio alla scienza musicale. A pag. 69 si legge che un certo Padre Stella (forse il compositore per nome Scipione, che in età inoltrata si fè religioso) inventò un Cembalo con tastiera a otto ordini; e d'essa tastatura vedesi il disegno in una tavola a pag. 72 al di sotto di quella della Sambuca Lincea del Colonna. E' menzionato questo frate da Angèlo Berardi a car. 48 del Perchè Musicale, dove si legge una lettera d'esso Berardi a lui diretta, che cosi comincia: «Al P. Ab. D. Benedetto Stella. Roma. L'isquisita cognitione che V. P Reverendis. tiene in tutte le scienze et havendo scritto dottamente tantino in prattica, quanto in speculativa sopra la Musica, non hà di bisogno di ricercare il mio parere in quelle materie, ch'Ella ne puol leggere in catedra chi si sia ecc.» Sinora però null'altro fuor di questo ci è giunto a notizia su questo autore. A car. 72, descrivendo l'Autore l'istromento Sambuca da lui inventato riferisce «che con tal misura n'abbiamo fatto fare vno dall'Eccellente maestro in tali Istromenti Francesco Beghini Luchese commorante in Napoli, che è riuscito come si desideraua di perfettione.»

Nomi: Colonna, Fabio.

Editori: Vitale, Costantino.

Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: I, pp. 17-19

RISM : B/VI, p. 232d

Antiche collocazioni: 0583 (catalogo Sarti, circa 1840)

ID: 135 Segnalazioni (errori nella scheda, suggerimenti bibliografici ecc.)

LEGENDA
[] Integrazioni a cura del Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna
* Dopo il numero di repertorio indica una discrepanza tra la consistenza indicata e quella effettiva
{} Integrazioni tratte dalle schede manoscritte di G. Gaspari
_ Carattere utilizzato per trascrivere i segni di abbreviazione

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