Collocazione: E.30
Riproduzioni
Microfilm n.: 5309
Rossi P. Gio. Battista Genovese Organo de Cantori per intendere da se stesso ogni passo difficile che si trova nella musica, et anco per imparare Contrappunto. Con alcune Cantilene à Due, Tre, Quattro et Cinque Voci. Opera del R. P. D. Gio. Battista Rossi Genouese de' Chierici Regolari di Somasca. Con Licenza de' Superiori, e Privilegio. Stampa del Gardano. In Venetia, 1618. Appresso Bartholomeo Magni - in fol. In principio due carte pel frontespizio e per la dedicatoria. Segue poscia l'opera in facciate 115; a tergo di quest'ultima trovasi la Tavola, e l'ultima carta recto ha la sola impresa del Gardano.« Al Molto Illustre Signore, et Padrone mio colendiss. Il Signor Pietro Maria Gentile. D. Gio. Battista Rossi. Cosa più naturale non è (Molt' Illustre Signore) in questa nostra età, quanto l'appetito e desiderio che tutti habbiamo di consèruare la nostra uita. Questa fu sentenza di Apollonio Tianeo; la quale vediamo per esperienza ogni giorno porsi ad effetto: poiche tutti gl' animali s' affaticano per viuere longamente. Ma l' huomo sopra tutti gli animali nobilissimo, dettato d' anima intellettiva, et immortale, uguale à gli Angeli in questo, anzi creato ad imagine e somiglianza dell' istesso Dio, con mille modi, e mille vie ha inuentato la vita nella vita, et dopo la vita, et non solo fà questo ogni huomo, ma gli animi più gentili, oltre di ciò cercano sempre con l' opere loro non tanto di perpetuar la vita, ma anco de' Prencipi benefattori loro. Una bellissima maniera tra l' altre di conseruare, et allongar non solo la vita, ma anco l' honore et riputatione de gli huomini, è quella di metter in luce le fatiche e parti loro, et inuiarli à Prencipi et Signori tali, che con le targhe de' famosissimi nomi loro, gli diffendano da' morsi de gl' inuidiosi; essendo pestilenza vecchia, che Facilè vituperamus, quae aemulari nequimus: dico pestilenza de gli huomini maligni di schernire et farsi beffe con malitia di tutto quello che à loro non basta l' animo di far per pigrizia et ignoranza. Però di questo poco curar si deue, poiche non è cosa al mondo tanto acuratamente scritta, che non habbia bisogno di censura et lima. Seguendo donque questa così antica consuetudine, et da molti, anzi quasi da tutti osseruata, facendo stima di quel detto del filosofo: Diis vel Principibus primitiae sunt offerendae, vengo con questo primo parto di Musica già trent'anni sono composto, e ad molti desiderato, à dedicarlo à V. S. molto Illustre, acciò col famoso Nome suo venghi diffeso. Potente per nome, per nobiltà, e parentela. Potente per nome, che in questa così famosa Città nostra di Genoua non si fanno cose, ouero attioni publiche senza l' interuento del Signor Pietro Maria Gentile. Per nobiltà sendo lei di casa Gentile doue sono sempre in questa Serenissima Republica Senatori della Casa Sua, che la gouernano. Per Parentela essendo con Casa Negri antichissima in Genova cosi strettamente congionta (lascio al presente con Casa Ferra essendo, nipote dell'Illustrissimo Signor Cardinal Ferra al presente Legato di Ferrara). La prima oltre l' obligo mio particolare verso di V. S. la mia Religione sente dalla Casa Sua et principalmente dalla molto Illustre Signora Aurelia Negri sua amatissima Madre, grandissimi beneficij ogni giorno (lascio l' hauerne dato suo Auo il già di felice memoria Signor Francesco Negri, San Spirito di Bisagno, e V. S. oltre l' hauerne fatto il Choro, et parte della stessa Chiesa; l' hà dottato si che vi s' ufficia ogni giorno l' hore Canoniche, come si fanno nelle Chiese ben collegiate). La seconda ragione è, che essendo lui nato prima che V. S. venisse al mondo, pareua che aspettasse il suo difensore e protettore, che l' hauesse con la sua targa da mille e mille ferite à defenderlo. Queste due principali ragioni, et molte altre ancora (che non mi lece spiegar hora per non offendere la modestia sua, sapendo anco che si diletta di musica, e quiui trouerà ogni Elenco di essa spiegato, hauendo cercato nelle Librarie tutti i Libri antichi) sono state, che m' hanno persuaso et sforzato à far uscir quest' opera nella mia vecchiezza in luce per vtilità di molti Musici (che alle volte si sdegnano per vergogna dimandar ciò che non sanno per ignoranza) sotto il Nome Suo. Et hollo fatto con una viua confidenza, che V. S. come Nobile, et gentile di nome et di fatti, debba mirare in questa mia attione la sincerità dell' animo mio tutto intento ad honorarla, come la prego con ogni instanza maggiore; et di questo, e d' esser conseruato nella gratia sua, ch' io fra tanto le prego ogni vera et prospera contentezza da Dio dattore di tutte le gratie. Di Venetia il dì 2 Genaro 1618. » Da questa lunga dedicatoria apprendiamo che il Rossi da trent' anni avea composta l' opera presente, e che fu il suo primo parto musicale. Sappiamo inoltre che era vecchio allorchè nel 1618 la diè in luce. Benchè il titolo annunzi un trattato sul canto ed ai cantori più appropriato che agli altri musicisti, ciò nullameno si versa l' opera sopra tutte le cognizioni teoriche e pratiche della musica che a quel tempo correvano, ed è in sostanza il suo contenuto uguale a quello delle Istituzioni di Zarlino, della Pratica di musica del Zacconi, del Compendio della musica del Tigrini, e di altri consimili trattati didattici. Molte composizioni a più voci dell' autore si trovano sparse nel libro presente, le quali si potrebbero porre in partitura onde rilevarne la sua perizia nell' arte del contrappunto.
Nomi: Rossi, Giovanni Battista.
Editori: Magni, Bartolomeo.
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: I, pp. 250-251RISM A/I : R-2740=B/VI, p. 717c
Antiche collocazioni: 2936 (catalogo Sarti, circa 1840)
ID: 2147 Segnalazioni (errori nella scheda, suggerimenti bibliografici ecc.)
Teoria musicale
Musica vocale sacra
Musica vocale profana
Musica strumentale
Libretti