Collocazione: U.204
Riproduzioni
Digitale:
Museo internazionale e biblioteca della musicaMicrofilm n.: 1167
Soriano Francesco, Romano Canoni, et Oblighi di cento, et dieci sorte, sopra l'Ave Maris Stella. Di Francesco Soriano Romano Maestro di Cappella della Sacra Basilica di S. Pietro in Vaticano. A tre, quattro, cinque, sei, sette, et otto voci. - In Roma, Appresso Gio. Battista Robletti, 1610 - in fol. (A tergo del frontispizio avvi la seguente dedicatoria):« Sereniss. Principi ac Domino Clementiss. D. Maximiliano Comiti Palatino, Rheni et Utriusque Bavariae Duci Franciscus Surianus Felicitatem. Quod in primis optandum mihi semper fuit, ut ad te, Princeps Serenissime, aliquo munusculo colendum accedere possem, id me divino beneficio consecutum et sperare audeo, et gratulari debeo. Nam cum opus hoc labore aliquot annorum paratum iam haberem quo tempore Orator Illustriss. I. Sereniss. Celsitudini D. Julius Caesar Cribellus in hanc Urbem venit, pignus hoc qualecunque perpetuae observantiae meae, vestram in ilio Sereniss. Celsitudinem veneratus, et bonae cuiusdam fiduciae plenus addixi. Qua in re, debeo non parum memoriae Orlandi Lassus, et aliorum in Arte Musica prope summorum Virorum, quos Domus ista Sereniss. benignissime semper complexa est; et Sacri Chori, quem Regia prorsus alit magnificentia, Praefectos habere consuevit. Horum quippe recordatio facit, ut me non plane nullo loco habitum iri confidam, tametsi magno meritorum ac temporis intervallo posteriorem esse me profiteri ultro ac libere debeo. Sed precipua, ut vere dicam, spei meae fiducia Illa est, quae mihi Auctor fuit operis, et quam unam labor hic omnis uno eodemque celeberrimi eius Praeconij fundamento subnixus ubique laudat, Stella Maris et Dei Mater, Quae cum insigni et egregio studio ab eximia Sereniss. Celsitud. T. Pietate culta semper fuerit ut Principum Princeps et Mundi Regina, propagari suas laudes patietur favore, Princeps Maxime, tuo et vel perexigno merito meo. Aspice igitur Serenissimis istis oculis et benignitate quicquid hoc est, quod a magna certe nominis tui observantia profiscitur, et dum ego summae Virgini pro tua incolumitate, et felicitate preces pie offero, patere me inter eos censeri, qui sui otij rationes constare volunt sub auspicio tuo. Romae VII. Kal. Julij M.DC.X. »
« Ai Benigni Lettori. Essendomi diverse volte stata fatta istanza d' Amici, di douere publicare alcuni miei Canoni et altre Inuentioni Musicali, fatte già per mio diporto: Io per sodisfarli in parte, et destar altri à maggior imprese; come anco per piacere à gli Amatori di questo studio, mi son risoluto di mandar fuori le presenti cento dieci diuersità di Canoni, et Oblighi, appoggiati per lor guida et base al Canto fermo dell'Ave Maris Stella: laude sacra della B. Vergine senza mai alterarlo di figure. Tra' quali se ben non eran da palesar quelli alla Minima, per farei all' improviso; tuttauia se ne riceueranno alcune vtilità: poichè i più facili con diminuir le note per metà, s' hauerà parimente il Canto fermo di Semibreui. Hauendone reiterati diuersi per acquisto di nuoui passi. Et se ben haueuo lasciato quello alla Seconda, per non esser molto fattibile nelle Breui, pure per seguir l'ordine, ne trouaranno alcuni fragmenti al suo luogo. Dechiarando che li Diesis, et i B. molli posti sopra le linee, seruono per la parte che segue, supplendo poi co 'l giuditio, doue ne mancaese alcuno, et anche ad altre necessità della stampa. Ma se per la quantità (essendo tutti sopra vn soggetto solo) vi trouassero cose da stimarle forse dure, o licentiose; queste s' attribuischino à gli Oblighi. Oltre di ciò per esser i Canoni di sua natura poveri, vi hò aggiunte altre Inuentioni per arricchir l' Opera, et renderla più grata: Benchè al numero 92, per l' Obligo delle Lunghe, delle Breui, Semibreui, et Minime sincopate per il mezzo sospiro, sarrà difficile; passi questo per li curiosi: ho voluto però risoluerlo in parte, come anche s' è fatto à gli altri per maggior commodità, poi chè i facili, con trasportar le Chiaui, saranno più familiari. Mà chi vorrà agilitar la memoria, non si vaglia di niuna risolutione. Resta hora che si come viene in luce quest' Opera per lor sodisfatione; sia parimente con lieta fronte riceuuta: da seruirsene fin tanto, che con più eleganza, et soauità: con più felice successo et artificio eschino fuori altre opere, et di merito, et di numero molto maggiori di queste mie. » E' notabile il fine di questo Discorso, perchè lo stesso Soriano confessava d' essersi versato in un lavoro arido, privo d' eleganza, e di dubbio successo. L' opera non ha numeratura di pagine, ma il Registro da A sino a N tutti terni, eccetto N che è duerno, oltre due carte in principio pel frontespizio, per la dedicatoria, e per l' avviso ai lettori. A tergo dell' ultima carta di sotto del Registro è ripetuta la data come segue: In Roma, Appresso Gio. Battista Robletti, 1609. Con licentia de' superiori. Quest' opera fu dal P. Lodovico Zacconi risoluta tutta intera e in partitura esiste l'autografo in Pesaro. Una copia tratta dall' originale dello Zacconi si conserva al Liceo. Nè solo il Zacconi, ma lo stesso Soriano risolse e partì questi suoi Canoni che pur manoscritti trovansi nel Liceo.
Nomi: Soriano, Francesco.
Editori: Robletti, Giovanni Battista.
Riferimenti bibliografici
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: I, p. 325RISM A/I : S-3983
Antiche collocazioni: 2161 (catalogo Sarti, circa 1840)
ID: 2779 Segnalazioni (errori nella scheda, suggerimenti bibliografici ecc.)
Teoria musicale
Musica vocale sacra
Musica vocale profana
Musica strumentale
Libretti