Collocazione: B.38
Riproduzioni
Digitale:
Paris, Bibliothèque nationale de France
Facsimile:
20.B.451 (I-Bu) Bottrigari cav. Ercole Il Patricio, overo de' Tetracordi Armonici di Aristosseno. Parere, et vera Dimostratione dell'Illustre Signor Cavaliere Hercole Bottrigaro. In Bologna, appresso Vittorio Benacci, 1593, in 4°. Opuscolo di pag. 47.Alle notizie sparsamente raccolte intorno al Bottrigari aggiungeremo quì ch'egli avea radunata una cospicua libreria, la quale nel 1599 ammontava a più migliaia di volumi. Ecco su ciò le stesse sue parole nel Trimerone Giornata III, pag. 137. «Bartol.° Ramo nel primo Tratt. della 3ª Parte della sua Isag. Mus. Prat. così male stampata, come io mi habbia veduto altro libro stampato, che quando io non ne havessi maj veduto altrj che quej della Raccolta sin ad hora fattane dal S. C. H. B. in tutte le scientie fuorche di Medicina, et di leggi, io ne haurej perciò veduto tante e tali migliaia, che io ne potrej fare, come faccio, questo vero giudicio.» Notisi che queste parole son poste in bocca dal Bottrigari ad Annibale Melone uno degli interlocutori del Dialogo. Come il Bottrigari usasse la più accurata solerzia nel raccogliere carte musicali d'ogni genere, lo apprendiamo da queste seguenti sue parole a pag. 112 e 118 del Trimerone, Giornata III. «Benchè le Gregoriane così dette dal grande e Santiss. Papa Gregorio, potessero essere state delle prime Note, o caratteri introdutti nelle scuole a rappresentare il Canto fermo, o piano ecclesiastico io non voglio hora entrare à ragionarui. Ma di quelle e delle linee, o Reghe per corde, e delle puntature loro favellerem noi tosto che habbiamo dato fine all'incominciato Ragionamento nostro delle Ziffre Musicali. Conciossiacosa che mi souenga ritrouarsi altre diuerse Ziffre ne gli antifonari scritti a penna; Di tre, ò di quattro de' quai tutti differenti trà loro in questa parte, sono appresso il S. C. H. B. alcuni pochi fogli di Carta pecorina, ch'ei leuò già per buona fortuna, e con denari à gran fatica anchora dalle ingiuriose mani di un nostro Cartaro; che hauendo quei già piegati, e con la forbice scantonati, ne volea (sì come disse hauer fatto del resto di quelle Copie) far coperte ad alcuni di quei libriciuoletti di carta bianca per tener conti, ò scriuerui ricordi sopra.» Fra le opere in istampa del Bottrigari va ricordata questa: Fineo Oronzio; le opere tradotte da Cosimo Bartoli, e gli Specchi, tradotti da E. Bottrigari. Venetia, Senese, 1587, in 4°, fig.
Nomi: Bottrigari, Ercole.
Editori: Benacci, Vittorio.
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: I, p. 69RISM : B/VI, p. 171g
Antiche collocazioni: 0623 (catalogo Sarti, circa 1840)
ID: 711 Segnalazioni (errori nella scheda, suggerimenti bibliografici ecc.)
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