Collocazione: R.386
Unità: 2
Riproduzioni
Digitale:
Museo internazionale e biblioteca della musicaMicrofilm n.: 0846
Casentini Marsilio La Cieca. Madrigali a Cinque Voci di Marsilio Casentini Maestro di Capella di Gemona, Libro Quarto nouamente composto, & dato in luce. Con Privilegio. In Venetia, appresso Giacomo Vincenti 1609. - in 4°. Il solo Basso {mancante però del frontespizio, cui ho supplito con una parte dell'Alto da me posseduta}. (A tergo del frontespizio avvi la seguente dedicatoria):All' Illustre mio Sig. Oss.mo. Il Sig. Giovanni Serena.
Fiorì con tanta laude nei lidi amenissimi di Sicilia la bellezza, & il canto delle Sirene, che i nauiganti, rapiti ben spesso da insolita, marauiglia, sentiuansi, non sò come, costretti a fermarsi; & senza passar più oltre, invaghiti di così pellegrina armonia in mezo l' acque s' infiammauano di fuoco amoroso maggiore d' ogni credenza; fiorisce in voi (Illustre Signore) fin dalla vostra più verde età, la bellezza dell' animo, & quasi vn concento di varie, & nobilissime virtù, con sì dolce corrispondenza, che molti, nell'ammirarle, sono sforzati (dirò così ) a fermare tal volta poco meno, che la miglior parte de' lor pensieri; & senza più, allettati dal grido che corre per l' ordinario della qualità de' vostri meriti, s' accendono (per freddi ancor che si fossero) mirabilmente ad amarui sopra modo, & a honorarui. Io (qualunque mi' sia) seruitor vostro di parecchi anni, riuerisco buon pezzo fà sommamente le gratiose & lodeuoli maniere di voi, come di nouella Sirena, a cui per natura douendosi il canto, dedico io per elettione al nome vostro questa mia noua compositione di Musica; la qual‚ col titolo di CIECA, sotto la scorta al presente d' vna luce SERENA, comparisce lieta, & arditamente nella luce del mondo; sicura, che nelle tenebre della sua stessa cecità, più chiaro altrettanto, & più grande apparirà lo splendore della mia purissima, & ardentissima diuotione; & che da V. S. sarà nuouamente accolta con quella serena fronte, con la quale a punto tutto humile s' offerisce questa uolta per sempre. Et per fine, baciandoli la mano, io le prego dal Cielo quella maggior allegria, & serenità di mente, che il suo cuor desidera.
Di Venetia alli 15. di Marzo 1609.
Di V. S. Illustre Seruitore affettionatissimo MARSILIO CASENTINI .
Nella seconda carta di fronte avvi impresso quanto segue:
MARSILIO CASENTINI A' BENIGNI CANTORI.
Non senza ragione (Gentilissimi Musici) questo quarto Libro de' miei Madrigali porta impresso in fronte il nome di CIECA. Prima, perchè in esso, acciò che sappiate, vedesi inserto il Gioco a punto della Cieca, descritto vagamente nel Pastor Fido, e diuiso in quattro scherzi; oltre che alcuna volta s'introduce a parlare Amarilli, la quale frà l'altre Ninfe rappresentò pure l' istessa Cieca. Poi, perche nel vero, quest' Opera è stata, si può dire, da me composta poco meno che alla cieca. Et sentite. Mirando io allo stato, nel qual hoggidì si ritroua la musica, massimamente nel soggetto de' Madrigali; e scoprendo dall' vn canto, con quanto studio siano state raccolte, & con quanta osseruanza poste in vso le antiche Regole di questa nobilissima scienza, approuate dall'auttorità, & confermate con la lunga prattica dalle penne de' dottissimi huomini, mosso dall'esempio di questo, e stimolato da i precetti di coloro, che così honorata professione m' hanno insegnato, nasceua in me necessariamente vn pensier di seguitar l'orme stampate già tanto tempo, & con tanta laude da quei spiriti diuini. Dall'altro canto, riguardando con quanto applauso siano state da alcuni (per non dir dalla maggior parte) abbracciate le licenze del moderno comporre, per il diletto che pare che da questa maniera essi cauino (non essendo, quando ben si considera il fine della Musica, altro in effetto che il dilettare) in me nasceua vn talento & vn desiderio insieme di seguitar queste. Et se colà le Regole Methodiche di quest'arte, quasi Matrone venerande, in habito graue, con affetto materno mi richiamauano dalla strada, ch'io accennauo di fare, come troppo precipitosa; quà, le licenze moderne, a guisa di gratiose Damigelle, vestite lasciuamente, con mille vezzi m' allettauano, & inuitauano insieme a seguitarle. Ond' io, fra queste contrarietà, combattuto in vn tempo da due così potente nemiche, non essendomi concesso di compiacere all' vna senza dispiacere all' altra, pigliai partito di chiuder gli occhi ad ambedue; & seguendo vna strada di mezzo, non obbligandomi puntualmente alla seuerità di quella, ò alla libertà di queste, nè allontanandomi molto dalle prime, ò troppo auicinandomi alle seconde, di oprare in maniera, che nè l' vna, nè l' altra di loro, per quanto è lecito, resti da me offesa. Cosi dunque alla cieca mi posi a comporre il presente Libro de Madrigali. Et se bene in me gl'occhi della volontà sono stati chiusi, ho procurato però di tenire molto bene aperti quelli dell' intelletto. Viuete felici.
Nomi: Casentini, Marsilio.
Editori: Vincenti, Giacomo.
Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: III, pp. 56-57RISM B/I : 1609-19=C-1433
ID: 7275 Segnalazioni (errori nella scheda, suggerimenti bibliografici ecc.)
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