Collocazione: AA.296 (+ fotocopia dell'Alto da PL-Kj)

Unità: 6

Riproduzioni

Digitalizzazioni in rete Digitale:

Museo internazionale e biblioteca della musica

 Microfilm n.: 3009

(contiene anche la xerocopia della parte dell'Alto conservata in PL-Kj)

Merula Tarquinio
Il Primo Libro de Madrigali concertati a Quattro, Cinque, Sei, Sette & Otto Voci, con il suo Basso Continuo di Tarquinio Merula Organista di Chiesa, e Camera del Serenissimo, & Inuitissimo Rè di Polonia, e Suetia, etc. Opera Quinta. Nouamente composta, & data in luce. Dedicata all'istesso Serenissimo Rè Suo Signore, e Patron Clementissimo. - In Venetia, Appresso Alessandro Vincenti 1624. - in 4°. Canto, Tenore, Basso, Quinto e Basso continuo {Il Tenore e il Basso sono traforati da' tarli}. Manca l'Alto. (A tergo del frontespizio stanno impressi la dedicatoria e un sonetto; eccoli):

Al Sereniss.mo et Invitiss.mo Sigismondo III Re di Polonia Gran Duca di Lithuania Duca di Prussia, Russia, Masouia, Samogitia, Liuonia, Hereditario Rè di Suetia, e Vandalia, Signore, e Padron mio Clementissimo.
Sacra Regia Maestà.
Non meno sodisfà all' orecchio di V. M. il suono de Tamburri, e delle Trombe nella guerra, di quello che la recrei l' armonia della Musica, quando deposte frà 'l giorno per poco spatio di tempo le graui cure del Regno, si compiace d' odire breue concerto di voci, ò altro Musicale instromento. Io però, che dalla somma benignità di V. M. sono fatto degno di concorrere con gli altri nel seruirle in tale sua ricreatione, hò studiato di mandar fuori questi miei Madrigali con speranza, ch' esercitando V. M. la solita sua benignità, si degni in simile occasione di porger loro l' orecchie in maniera, ch' ingranditi di tanto fauore, ardiscano poi di comparire frà migliori intelligenti di questa Nobilissima professione. Li dedico dunque, e consacro alla benigna gratia di V. M.; humilmente supplicandola à degnarsi di risguardar, più che la piccolezza del dono, la volontà ch' è grande del donatore verso il seruitio di V. M.; alla quale in tanto humilmente m' inchino, e prego il Signore Dio che conceda un felicissimo corso d' anni, con il compimento de suoi magnanimi pensieri.
Di Venetia li 10. di Giugno. 1624.
Di V. M. Serenissima Humilissimo, et obligatissimo Seruitore TARQUINIO MERULA.
D' Incerto al Autore.
Quel che le fere hebbe seguaci, e i venti
Fermò stupiti al suon che dolce espresse:
Die spirto a sassi, e la gran Thebe eresse
Mentre correan ad vbidirlo intenti.
Ne quel che per sfogar i suoi lamenti
Scender nel centro disperato elesse
E in sen di Dite alta pietad' impresse
Pari a vostri formò puri concenti
Ben degno fia che dal Celeste Choro
Scendano pronte a noi beate schiere
Ambitiose di cantarli in cielo.
Canto soave placido, e sonoro
Cui bramoso d' vdir nell' alte sfere
Eresse il desio di sciorre il mortal velo.

Nomi: Merula, Tarquinio.

Editori: Vincenti, Alessandro.

Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: III, pp. 112-113

RISM A/I : M-2346

ID: 7588 Segnalazioni (errori nella scheda, suggerimenti bibliografici ecc.)

LEGENDA
[] Integrazioni a cura del Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna
* Dopo il numero di repertorio indica una discrepanza tra la consistenza indicata e quella effettiva
{} Integrazioni tratte dalle schede manoscritte di G. Gaspari
_ Carattere utilizzato per trascrivere i segni di abbreviazione

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