Collocazione: K.2

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Roma, Biblioteca Casanatense Mattei Saverio (napolitano)
Se i Maestri di Cappella son compresi fra gli Artigiani Probole di Saverio Mattei in occasione d'una tassa di fatiche domandata dal Maestro Cordella. Napoli, 1785. Presso Giuseppe Maria Porcelli. In 8°. Opuscolo di facc. 48.

Questo titolo di Probole è tratto da Demostene: il lettore troverà giustificata la scelta del titolo nel corso di questa aringa. Lo stampatore Porcelli ci fa sapere in un suo discorso a' Filarmonici posto alla pag. 3 d' aver in meno di tre settimane fatte tre edizioni di quest'aringa. L' origine di essa è dal Mattei dichiarata a car. 10 con queste parole: « Fin dal di 7 di Luglio dell' anno 1784 ricorse il Maestro Cordella nella Gran Corte, e domandò l' onorario, o il palmario contro il Dottor Garofalo. A sue richieste aveva il Cordella composta la musica d' una lamentazione di Geremia, ch' ei volea cantare nella Congregazione: ei non era neppur iniziato nei misteri armonici, e fra le poco buone disposizioni ad iniziarsi si notava ch' era sordo sino al segno che non sentiva il tuono del cembalo su di cui faticavano invano il discepolo e il maestro. L' ingegnoso Cordella prese il ripiego di fargli la lezione sull'organo. Si proccurò un organetto, e per quattro mesi mesi faticarono a registri aperti, gridando ad uso di energumeni Francesi, tanto, che giunsero finalmente all' intento. Cantò il Garofalo nella Settimana Santa dell' anno 1783 la sua lamentazione, ed intonò così bene, che parve che ritornasse Amorevoli, Babbi, o Raaff, o altri dei più insigni tenori. Se ne invaghì egli stesso della sua voce, e della sua modulazione, e fin d' allora meditò di replicarla nell' anno seguente, e pregò il Maestro di aggiungervi un accompagnamento di viole, ciò che fu eseguito; e nell' anno 1784 il musico sordo riscosse applausi maggiori. La gratitudine è rara: la musica sanò il vizio delle orecchie ma non quel delle mani: queste rimasero strette da una politica chiragra, che non si sciolse neppur nella buona stagione. Cordella ricorse: fu intimata la sua petizione al Garofalo: indi fu dato il termine a provare: Garofalo oppose la soddisfazione nella somma di ducati otto ecc. » Il mal rimunerato maestro avendo perciò intentata lite, e reietta la causa del Tribunale, si rivolse al Mattei, che ne diè fuori questo curioso opuscolo, chiamato allora una Vivacità letteraria per aver paragonati gli odierni maestri di Cappella ai gran legislatori, filosofi, e monarchi dell' antichità.

Nomi: Mattei, Saverio.

Editori: Porcelli, Giuseppe Maria.

Storia e annotazioni

Catalogo della Biblioteca del Liceo Musicale di Bologna: I, pp. 87-88

RISM : B/VI, p. 556h

ID: 852 Segnalazioni (errori nella scheda, suggerimenti bibliografici ecc.)

LEGENDA
[] Integrazioni a cura del Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna
* Dopo il numero di repertorio indica una discrepanza tra la consistenza indicata e quella effettiva
{} Integrazioni tratte dalle schede manoscritte di G. Gaspari
_ Carattere utilizzato per trascrivere i segni di abbreviazione

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