l'originale del Barbiere di Siviglia
(Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)
Come nasce un capolavoro?
Tra le decine di capolavori esposti in sala 7, il Museo conserva il manoscritto autografo del Barbiere di Siviglia, quella che forse è la sua opera più famosa (e probabilmente la più divertente!).
Figlio d'arte - il padre era orchestrale nella banda municipale, la madre era cantante d'opera - Gioachino Rossini era già un noto enfant prodige quando intraprese lo studio di composizione, canto e pianoforte al Liceo musicale bolognese nel 1806, anno in cui venne aggregato all'Accademia Filarmonica.
In parallelo agli studi lavorava sia come cantante sia come direttore di scena nei teatri bolognesi che allora proponevano il melodramma, in particolare presso il Teatro del Corso. Impegnato a tempo pieno nella professione di compositore sin dal 1810 (impegno che non gli permetterà di terminare il Liceo musicale), nel giro di pochi anni Rossini divenne il compositore più celebrato e acclamato d'Europa.
Negli anni '30 Rossini venne nominato responsabile amministrativo dell'Accademia Filarmonica e consulente onorario del Liceo musicale, incarichi che mantenne sino alla morte, anche se "in remoto", cioè risiedendo altrove. Nel 1848 infatti il maestro, noto frequentatore dei salotti reazionari della città, fu costretto a lasciare Bologna durante i moti che in quell'anno inaugurarono la stagione risorgimentale anche nel territorio felsineo. Dopo un periodo in Toscana, Rossini fermerà la sua residenza a Parigi, non facendo mai più ritorno a Bologna
Scopri da noi il rapporto di amore-odio tra Rossini e Bologna: sua città d'adozione sin da giovane studente del Liceo Musicale (mai terminato), che nel 1848 diventerà la detestata "città di mortadelle e assassini"!