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Venerdì 25 novembre 2011 alle ore 18.30 si inaugura Alias. Secondo capitolo, mostra personale di Giorgio Faletti a cura di Tiziana Leopizzi ed Olivia Spatola.
Giorgio Faletti continua il percorso nel mondo dell'arte visiva iniziato a Firenze con ARTOUR-O il MUST nel 2009. Da allora si sono succeduti diversi appuntamenti che hanno codificato il suo stile sintomatico del momento storico che stiamo vivendo. Le sue opere, frutto del dialogo tra il pvc ed i colori sapientemente stesi sulla tela, hanno iniziato un discorso innovativo ricco di poesia e di delicato umorismo.
ALIAS è stata concepita come un libro e questa mostra al Museo della Musica di Bologna rappresenta il secondo capitolo di un percorso iniziato nel 2010 con l'importante esposizione attuata in contemporanea a Genova ed Alassio.
"Giorgio Faletti si rivela l'artista versatile per eccellenza con una personalità alimentata da una curiosità incontenibile e dimostra una totale coerenza nell'uso rischioso di tecniche miste degne della più alta pop art. Il gesto è perfetto. L'artista è incredibilmente padrone di sé e non sbaglia una nota nell'accostare frammenti di spartiti, piccoli giocattoli o oggetti di uso quotidiano. I fondi pittorici a pennellate bianche si fondono a sottili carte strappate in cui riscoprire lacerti di antica memoria, ricordi impolverati trovati in un cassetto, fotografie mai scattate, sogni dimenticati nella frenesia della vita contemporanea. Non c'è silenzio nell'opera di Faletti, ma neanche rumore, vi è un leggero suono di violino che ci trasporta nella sua visione.
Guardare i quadri dell'artista comporta una sorta di percezione ampliata dell'oggetto, vi è come una sonorità intrinseca negli accordi tra i colori, nei ritmi cromatici degli accostamenti e nelle giustapposizioni di toni scuri e chiarissimi. La sua è pittura materica, in quanto, seppur nella tridimensionalità data dalle applicazioni, la genesi ed il percorso creativo non hanno matrici scultoree: il segno, a mio vedere, è quello del pittore.
Ma prima di tutto sono piccoli gioielli di poesia visiva che forse nemmeno il suo autore ha il coraggio di accettarne il valore, vittima e carnefice delle categorie della vita a cui ognuno è schiavo.
Un tipo come lui, di così grande successo in campi limitrofi ma 'altri', è quasi sicuro che si indispettisca, o si annoi, di fronte all'ottusa resistenza che la pittura oppone a chi la conosce poco; o che trasformi la pratica in un semplice passatempo. Invece Faletti si è posto con umiltà e passione, di fronte agli attrezzi di un mestiere tutto da scoprire: colle e tele bianche, barattoli e pennellesse, spatole e alambicchi..." (Martina Corgnati)
Dal 26 Novembre 2011 al 15 Gennaio 2012
ingresso incluso nel biglietto del Museo
Informazioni sull'evento