presentazione del libro di Simona de Nicola
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Ne parlano con l’autrice Matteo Casari (Università di Bologna), Alberto Merzari (Università di Bologna) e Pietro Antolini (artista)
Angeli che scuotono il tempo prima ancora di essere un libro è un viaggio, una sollecitazione sensoriale sinestesica. Leggere, allora, è un verbo che non sa restituire appieno l’esperienza che questo oggetto permette di fare, un insieme di traiettorie danzanti che abbattono i confini tra i linguaggi, le culture, i saperi.
Angeli che scuotono il tempo è un’indagine fotografico-semiotica che muove da un interrogativo: tradurre è tradire? A partire dal dialogo tra due codici, la danza e la scrittura, e nello specifico l’antica scrittura ideografica cinese e giapponese, questo lavoro interroga la natura intima del senso. Che cosa succede se mettiamo a confronto due codici e ne cerchiamo un’assonanza iconografica? Possiamo, a partire da una similitudine nelle loro forme, produrre un nuovo codice, con tutti i significati e le derive del senso che ne scaturiscono?
Un libro d’artista, interamente rilegato a mano: 22 copie numerate, con una calligrafia donata dal calligrafo giapponese Nagayama Tijun e le serigrafie realizzate con la collaborazione della Stamperia e Galleria d’Arte Squadro, questa l'opera di Simona de Nicola.
Informazioni
Museo internazionale e biblioteca della musica
Nipponica | email | sito webingresso gratuito fino ad esaurimento posti
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