in ricordo di Sylvano Bussotti (1931-2021)
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EVENTO ANNULLATO
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Francesco Giomi elettronica
Tempo Reale e il Museo della musica celebrano Sylvano Bussotti, uno dei massimi compositori italiani, con questo unicum (costruito insieme allo stesso Bussotti poco prima della sua recente scomparsa) che reinterpreta e attualizza una serie di opere della sua produzione musicale attorno alla voce di Monica Benvenuti (sua cantante iconica) e ad un utilizzo degli strumenti elettronici per lui inedito ma originalissimo e sorprendente.
Compositore appassionato, ma anche pittore, scenografo, costumista, regista teatrale, artista poliedrico, Sylvano Bussotti, fiorentino, inizia lo studio del violino con Margherita Castellani ancora prima di compiere i cinque anni di età. Al Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze studierà l'armonia e il contrappunto con Roberto Lupi e il pianoforte con Luigi Dallapiccola: studi che interromperà a causa della guerra, senza conseguire alcun titolo di studio.
Dal 1949 al 1956 approfondisce, da autodidatta, lo studio della composizione. A Parigi, dal 1956 al 1958, frequenta i corsi privati di Max Deutsch, incontra Pierre Boulez e Heinz-Klaus Metzger, che lo condurrà a Darmstadt, dove conosce John Cage. Inizia in Germania, nel 1958, l'attività pubblica, con l'esecuzione delle sue musiche da parte del pianista David Tudor, seguita dalla presentazione a Parigi di brani eseguiti da Cathy Berberian sotto la direzione di Pierre Boulez.
Nel 1967 riceve il premio all'Amelia della Biennale Di Venezia; nel 1974 il premio Toscani d'Oggi e nel 1979 il premio Psacaropulo a Torino. Direttore artistico del Teatro La Fenice di Venezia e del Festival Pucciniano di Torre del Lago, ha insegnato storia del teatro musicale all'Accademia di Belle Arti a L'Aquila. Nel 1980 è stato docente di composizione e analisi alla Scuola di Musica di Fiesole, direttore della sezione Musica alla Biennale di Venezia dal 1987 al 1991.
Fin da ragazzo lavora alla composizione musicale così come al disegno e alla pittura; sue mostre d'arte si allestiscono in vari paesi del mondo. Dall'attività concertistica si sviluppa l'esperienza teatrale che lo porta ad occuparsi di cinema e di televisione. Dal 1965 si è dedicato agli spettacoli di teatro musicale, sintesi della propria esperienza creativa realizzati nell'ambito del BUSSOTTIOPERABALLET, nome abbreviato in B.O.B. da lui fondato a Genazzano nel 1984 e che allestisce concerti, spettacoli, mostre d'arte e manifestazioni di ampio respiro internazionale.
Monica Benvenuti dal 1993, anno del suo debutto come protagonista de L’incoronazione di Poppea di Monteverdi al Teatro Verdi di Pisa e al Teatro Sociale di Mantova, e di Zanetto di Mascagni al Festival Pucciniano di Torre del Lago, ha interpretato (sempre in ruoli principali) opere di: Monteverdi, Peri, Emilio de’ Cavalieri, Purcell, Blow, Rossi, Haendel, Pergolesi, Cimarosa, Mozart, Salieri, Spontini, Humperdinck, Wolf-Ferrari. Frequenti le incursioni nel repertorio da camera e sinfonico. Sviluppa, in seguito, un interesse specifico per la musica del Novecento e contemporanea che la porta ad esplorare le potenzialità della voce umana in rapporto ai diversi linguaggi musicali e alle sperimentazioni elettroniche. Ha cantato in Germania, Francia, Spagna, Svizzera, Belgio, Repubblica Ceca, Ungheria, Giappone (Tokio, Suntory Hall), Brasile, U.S.A, spesso interpretando musiche a lei personalmente dedicate.
Nel 2004 viene invitata da Sylvano Bussotti a partecipare alla realizzazione della Passion selon Sade nel ruolo della protagonista Justine/Juliette presso il Teatro de La Zarzuela di Madrid con la direzione di Arturo Tamayo. Nel 2005 riprende la collaborazione con Bussotti eseguendo a Berna, insieme con lui, una particolare versione della “Passion” dal titolo Pianobar pour Sade. Nel 2007 interpreta ancora Bussotti nell’opera Silvano-Sylvano, presso l’Accademia di S. Cecilia di Roma, in un ruolo a lei dedicato. In seguito ha eseguito ancora molte volte musiche di Bussotti: le musiche dal vivo per il Rara film (Bologna 2008, da cui è stato tratto un DVD), Furioso di Amneris, Ulrica, Eboli, Azucena e delle streghe (Milano 2013 e Lugano 2016), l’intero ciclo delle liriche per voce e pianoforte Quasi la fantasia (Parigi 2016).
Ospite del 67° Maggio Musicale Fiorentino nella produzione de Il Volo di Notte di Luigi Dallapiccola con la direzione di Bruno Bartoletti e la regia di Daniele Abbado (Premio “Franco Abbiati” come miglior spettacolo dell’anno). Partecipa ancora al Festival nel 2012 con Four: omaggio a John Cage, nel 2013 in occasione del Berio Day, e nel 2014 con un recital dedicato a Kurt Weill.
Negli ultimi anni, dopo numerose esperienze come cantante-attrice – fra cui uno spettacolo di teatro-musica tratto dall’opera di Sofocle assieme a Milena Vukoti? – si dedica a un repertorio di teatro musicale che include opere come La voix humaine di Poulenc, Mahagonny Songspiel, Die Dreigroschenoper, Happy End di Weill, La tragèdie de Carmen da Bizet, Giorno di nozze di Gino Negri, accanto a lavori a lei personalmente destinati.
Laborynthus II, Altra Voce, A/Ronne e Cries of London di Luciano Berio segnano l’inizio della sua collaborazione con il Centro Tempo Reale di Firenze, che prosegue ancora con molte produzioni, fra cui una fortunatissima edizione di Acustica di Mauricio Kagel, una diretta radiofonica europea per EURORADIO, un concerto per i 150 anni della Musik Hochschüle di Stoccarda e molti altri. Ancora di Kagel ha interpretato Pas de Cinq e Der Turm zu Babel, oltre a Como una ola de fuerza y luz di Luigi Nono, molteplici edizioni del Pierrot Lunaire di Schoenberg, diverse opere vocali di John Cage e Le Marteau sans maître di Pierre Boulez.
Nel 2014 inizia a collaborare con il gruppo Voxnova Italia, con cui esegue – tra l’altro – Stimmung e Pole di Stockhausen, a Santa Monica (California), al Roma Europa Festival, al Festival Angelica di Bologna, a Stoccolma, Ulm, e durante una residenza presso il Music Department dell’Università di Buffalo (USA). Sempre con Voxnova nel 2015 è protagonista della prima rappresentazione di In the midst of things di Gene Colemanalla Biennale di Venezia, nel 2018 di Mains Hum di David Lang al MAXXI di Roma e dell’ opera FelisetiMekidesi di Elliot Sharp per il festival Ruhr Triennale di Bochum. Ha inciso per Arts, Materiali Sonori, Nuova Era, Sam Classical, ARC Edition, Ema Vinci
Francesco Giomi compositore, si interessa di musica elettronica dal vivo e musica acusmatica. Negli ultimi anni ha collaborato con diversi musicisti come David Moss, Uri Caine, Jim Black, Sonia Bergamasco, Jonathan Faralli, Elio Martusciello, Giovanni Nardi e Francesco Canavese, anche fondando i progetti Zumtrio per l'improvvisazione musicale elettroacustica.
Dal 2001 al 2011 ha collaborato regolarmente con il coreografo italiano Virgilio Sieni; dal 2013 collabora con la danzatrice/coreografa italiana Simona Bertozzi. Nel 2003 e nel 2009 ha ottenuto commissioni per nuove opere musicali dal GRM di Parigi. Nel 2007 ha vinto l'International Rostrum of Electroacoustic Music tenutosi a Lisbona mentre nel 2011 è stato uno dei vincitori dell'Europe Sound Panorama Workshop allo ZKM di Karlsruhe. Le sue opere vengono regolarmente eseguite in festival e concerti in tutto il mondo.
È docente di Musica Elettronica presso il Conservatorio di Musica di Bologna; è anche direttore di Tempo Reale, il centro di ricerca musicale con sede a Firenze, dove ha strettamente collaborato con Luciano Berio e altri importanti compositori, musicisti, coreografi e direttori oltre a orchestre e ensemble in Italia e all'estero.
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ultimamusica
musiche “inaudite” di questo (e altri) secoli
Il “secolo breve” a ben vedere non lo è stato poi così tanto, se al suo interno è riuscito a contenere espressioni artistiche lontane, diversissime tra loro e a volte addirittura contraddittorie, in ogni caso segnanti.
E a distanza di vent’anni, il Novecento in musica si porge così ai nostri occhi, ma soprattutto alle nostre orecchie: un’epoca fremente, impetuosa, a tratti problematica e avvolta in una mitologia tutta da conoscere.
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