Da Bologna a Stradivari: Giuseppe Fiorini Maestro di liuteria

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Il Museo della musica ha accolto con estremo piacere l’invito a far parte del Comitato per le celebrazioni, offrendo i propri spazi espositivi e la propria collaborazione per la realizzazione della mostra di strumenti storici Da Bologna a Stradivari: il percorso europeo di Giuseppe Fiorini, che diventa testimonianza concreta di una tradizione storica e artistica da non dimenticare.
Gli strumenti in esposizione:
- violino G.Fiorini 1924 (Museo Stradivariano, Cremona)
- viola G.Fiorini 1924 (Museo Stradivariano, Cremona)
- violino G.Fiorini 1918 (Museo Poggi, Medicina)
- violino G.Fiorini 1925 (collezione privata)
- violoncello G.Fiorini 1907 (Fondazione Maggini Langenthal)

Giuseppe Fiorini, figlio d’arte, nato nel 1861 a Bazzano, dopo un apprendistato modello presso la bottega del padre Raffaele, nel 1885 apre bottega separata a Bologna. La sua intelligenza acuta ed intuitiva, e il bisogno di spazi meno ristretti, lo portano a trasferirsi a Monaco nel periodo in cui la città è tutta un fiorire di fermenti e possibilità artistiche. Sposando una delle figlie di Andreas Rieger, noto liutaio e imprenditore di Mittenwald, nella capitale della Baviera diventerà presto il suo successore, e tra il 1895 e il 1910 si imporrà come una delle figure più rappresentative della mitteleuropa per quanto riguarda la costruzione, l’expertise ed il commercio degli strumenti ad arco di qualità.
Nel 1904 è socio fondatore della tedesca VDG, la più antica e longeva delle associazioni liutarie europee – tuttora attiva – e da quegli anni la sua articolata bottega, ove si forma anche un crescente numero di allievi, serve tra i migliori artisti musicali dei suoi tempi.
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale è costretto a rifugiarsi in Svizzera e pensa seriamente di tornare ad esercitare in Italia, ma ci vogliono otto anni perchè questo possa accadere.
Nel frattempo conclude la transazione della sua vita: l’acquisto da una famiglia nobile piemontese di tutti gli attrezzi, i disegni e le forme che Antonio Stradivari aveva usato in vita per costruire i suoi celebrati capolavori.
Benchè Fiorini conoscesse questo materiale già da 40 anni, ed avendolo studiato ne avesse già tratto ispirazione per la sua felice carriera, questo episodio marca un ulteriore salto di qualità professionale, che apre il suo periodo finalmente italiano, quando si trasferisce a Roma nel 1923. Qui forma altri allievi e persegue l’idea della istituzione di una vera e propria scuola, presso la quale affiancare il tesoro stradivariano, che è pronto a donare pur di raggiungere lo scopo della rinascita della grande liuteria italiana. I tempi sono difficili e la salute dei suoi occhi minata da una malattia incurabile, ma alla fine è Cremona che accetta la sua donazione nel 1930, quattro soli anni prima di spegnersi nel silenzio a Monaco di Baviera.
In vita servì un grande numero di artisti e fu molto amato e rispettato durante la sua epoca anche da un nutrito numero di allievi tedeschi italiani, svizzeri e non solo. Per il suo carisma umano e professionale la sua influenza sulla cultura liutaria dell’epoca moderna è andata ben oltre le conseguenze della donazione cremonese. Ne è testimone la riuscita carriera di almeno due liutai che lo hanno frequentato negli anni di maturità: Ansaldo Poggi e Simone Fernando Sacconi, quest’ultimo precursore della liuteria americana. La presenza formativa nei primi anni del secolo scorso anche di un membro della famiglia Hill di Londra prova la grande considerazione che il Maestro aveva saputo guadagnare fin da subito nel suo ambiente. Fu amico di tutte le belle arti e i suoi scritti ci parlano della sua grande erudizione, acutezza ed intelligenza. Oggi i suoi strumenti hanno superato la prova del tempo e cominciano ad essere ambiti e suonati regolarmente anche dai musicisti più esigenti. Il fatto di non aver potuto avere eredi “di sangue” rende la sua figura atta ad attirare a sè un gran numero di allievi spirituali. © Roberto Regazzi
dal catalogo della mostra Da Bologna a Stradivari: il percorso europeo di Giuseppe Fiorini

Dal 24 al 28 settembre 2011

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