quando il jazz fa politica

Freedom now

Freedom now (Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)

Il jazz è una musica di protesta?
E, nel caso, lo è solo in certi momenti e circostanze?
Ma poi. C’è un legame tra jazz e politica?
E che forme ha assunto nel corso della storia?
Come sempre, questioni del genere sollevano molte domande, a cui l’ascolto e l’indagine storica possono dare qualche risposta.
Sorprendente.

Stefano Zenni, musicologo, direttore artistico, docente,  è uno dei maggiori musicologi italiano, specializzato in jazz e musiche afroamericane.
È titolare della cattedra di Storia del jazz e delle musiche afroamericane al Conservatorio G.B. Martini di Bologna, dove insegna anche Analisi delle forme compositive e performative del jazz.
Direttore artistico del Torino Jazz Festival e di MetJazz a Prato, è autore di vari libri su Louis Armstrong (Satchmo. Oltre il mito del jazz, nuova edizione 2018), Herbie Hancock, Charles Mingus. Redige le voci jazz per Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani) e del Grove Dictionary of Jazz. È stato candidato ai Grammy Awards come autore delle migliori note di copertina. Collabora da oltre 20 anni con Rai Radio3.

INGRESSO LIBERO fino ad esaurimento posti
con possibilità di PRENOTAZIONE al costo di € 6 | € 5 studenti universitari con tesserino / minori di 18 anni / Card Cultura

Con la prenotazione avrai la certezza dell’ingresso e l’accesso prioritario a partire da 30 minuti prima dell’orario di inizio, con il quale potrai scegliere il tuo posto preferito.
A 5 minuti dall’inizio di ogni appuntamento gli eventuali posti residui verranno messi a disposizione gratuitamente secondo l’ordine di arrivo.

PRENOTA on line IL TUO INGRESSO
oppure presso il bookshop del museo negli orari di apertura

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