giovani artisti nei musei italiani

Gemine Muse

Gemine Muse (Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)

Gemine Muse è la vetrina per la presentazione di lavori inediti degli artisti attraverso il rapporto diretto con le grandi opere d’arte e con l’architettura delle città.
Un doppio confronto che viaggia su un binario parallelo: da un lato l’artista che realizza un’opera ispirandosi a un tema curatoriale o capolavoro del passato; dall’altro lo scambio di esperienze tra gli artisti coinvolti, in quello che si identifica come un viaggio attraverso la storia e la cultura visto con gli occhi dei giovani protagonisti della manifestazione.
Diversi punti di vista negli stessi percorsi espositivi grazie alla convergenza di molteplici artisti provenienti dalle varie sedi coinvolte, una nuova rete di spazi che si aprono alla ricerca dei linguaggi contemporanei.
In nove Paesi europei 36 musei aprono le porte a 106 giovani artisti. Una serie di mostre con opere ispirate ai capolavori delle collezioni dei musei. Un dialogo tra arte contemporanea e arte antica. Un legame tra le forme espressive degli artisti di generazioni e tempi diversi: dal passato al presente al futuro. Un progetto che promuove percorsi inediti attraverso la conoscenza del patrimonio culturale europeo.

installazioni nelle sale del museo di Nico Vascellari (Bologna) e Cinzia Muscolino (Messina)

Nico Vascellari, Death Blood War
2005, frame da video / 2005, video frame

Death Blood War, un progetto site-specific di Nico Vascellari declinato tra differenti codici visivi: le sale del Museo, sovraccariche di sontuosi apparati, saranno stravolte dall'orda sonora ispirata a una delle icone piu' estreme del Metal, gli Slayer. Dal sistema dell'arte al movimento sottopelle dell'underground musicale: Death Blood War scardina ogni regola e travolge i passaggi del pubblico. Una dimensione performativa che restituisce l'energia delle devastanti esibizioni live degli Slayer. Death Blood War riflette un immaginario eccessivo, con suoni ruvidi, cupi, stridenti, tanto nero e una certa ritualita' comportamentale. Tutta l'iconografia metal interagira' per dissonanza col contesto museale ricoprendo col sonoro assordante gli ambienti cinquecenteschi di Palazzo Sanguinetti.

Cinzia Muscolino, Piano d’ascolto/Scatola di Poon
2005, scatola in legno con elevatore meccanico, auricolari in ottone
2005, wooden box with metal elevator, brass earphone, dimensioni variabili / various dimensions

Nasce da due giochi, Piano d'ascolto/Scatola di Poon di Cinzia Muscolino. Uno, di parole, deriva da un anagramma: Scatola di Poon è infatti la ricomposizione delle lettere di Piano d'ascolto. L'altro, concettuale, punta sulla doppia valenza, formale e intellettuale, dell'opera creata. Il lavoro, infatti, ha l'aspetto di uno strumento musicale, si mimetizza tra essi e, una volta "suonato", ovvero messo in movimento, diventa metafora dei differenti "piani d'ascolto" resi dall'innalzamento-abbassamento della sua parte superiore. L'opera di Cinzia Muscolino, inoltre, penetra lo spirito di Gemine Muse, e quasi lo sublima. L'artista, infatti, non si limita a mettere in relazione il proprio lavoro con il luogo, ma lo inserisce in maniera critica, denunciandone il limite: essere un contenitore di strumenti diventati forma senza sostanza (la musica), e quindi "altro" rispetto alla propria origine. Cosa suona Piano d'ascolto/Scatola di Poon? Semplice, il silenzio dei suoi omologhi autentici, che, non utilizzati, nei fatti sono altrettanto veri… e finti.

Dal 26 Novembre 2005 al 25 Febbraio 2006
ingresso incluso nel biglietto del Museo

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