un'indagine musicale tra Roma e Bologna
ms Q.131 particolare (Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)
presentazione del volume (Recercare, 2022)
a cura di Associazione Recercare e Ibimus
con Maurizio Pastori, Cecilia Campa, Johann Herczog
Nel 1753 il maestro della cappella musicale pontificia Giovan Battista Celi redasse un Inventario del repertorio dei cantori, facendo emergere la scomparsa di alcuni libri rispetto all’Indice precedente del 1687. Tra i libri perduti c’è il libro n. 124 che conteneva tre Messe di Palestrina e una Messa pro defunctis a 4 voci di Giovanni Maria Nanino.
Tuttavia, qualche anno dopo, lo stesso Celi in una lettera a padre Martini dichiarava di essere venuto in possesso di questa Messa e di volergliela inviare insieme con altri manoscritti in cambio di alcune composizioni di Palestrina.
Oggi il Museo della Musica di Bologna conserva un manoscritto di pregevole fattura, il ms. Q.131, un libro corale, anonimo, contenente una Missa pro defunctis a 4 voci. L’indagine svolta tra i manoscritti musicali della Cappella Sistina presso la Biblioteca Vaticana ha fatto affiorare l’ipotesi che questa Missa possa identificarsi con l’omonima composizione perduta di Nanino.
Maurizio Pastori ha conseguito la laurea in Lettere presso l’Università La Sapienza di Roma e la licenza in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense. Parallelamente allo studio del pianoforte, si è dedicato agli studi storico-musicali e alla direzione corale, fondando nel 1998 il Coro Giovanni Maria Nanino, associazione/formazione che nel 2015 si è evoluta nell’Associazione Amici della musica di Tivoli.
In funzione di tale obiettivo ha realizzato gli inventari dei fondi musicali dell’Archivio Capitolare del Duomo di Tivoli, dell’Archivio Silvani e dell’Archivio Vergelli, presentando in alcuni concerti composizioni inedite tratte da questi archivi. Ha pubblicato trascrizioni musicali, saggi e monografie, occupandosi essenzialmente delle attività musicali a Tivoli, ossia degli autori che hanno operato nella città, come Giovanni Pierluigi da Palestrina, Giacomo Carissimi, Franz Liszt, nonché degli autori nativi, come Francesco Mannelli (1595-1667), Rocco Ciantella (1657-1699), Luigi Vergelli (1753-1824), appartenenti ad una lunga schiera di musicisti tiburtini, sulla quale domina la figura di Giovanni Maria Nanino, al quale ha dedicato un’ampia monografia ripubblicata dall’IBIMUS in seconda edizione nel 2020.
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