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Déjà.vu - Worklab
progetti sui linguaggi della creazione contemporanea
a cura di Associazione Aritmìa
In bilico tra sperimentazione, produzione e formazione, Déjà.vu si inserisce nel dibattito sull’arte del presente, portando avanti una ricerca che include artisti, studenti, pubblico e luoghi, in una dimensione dialogica e partecipativa.
Nell'ambito delle iniziative di Déjà.vu, la rassegna Worklab_progetti sui linguaggi della creazione contemporanea, intende organizzare progetti in cui sono invitati artisti italiani e stranieri di fama internazionale, chiedendo loro di sviluppare una produzione inedita che coinvolga, nella forma di un laboratorio formativo, giovani artisti e studenti d'arte, selezionati attraverso un bando di partecipazione.
L'iniziativa nasce con il sostegno e la collaborazione di MAMbo-Museo d'Arte Moderna di Bologna, Cineteca di Bologna, Accademia di Belle Arti di Bologna, Xing (Network culturale nazionale) e, da quest'anno, è realizzata in collaborazione anche del Museo internazionale e biblioteca della musica. Worklab, che ospiterà le opere degli artisti protagonisti della quarta edizione: Bianco-Valente (Italia) nel mese di settembre e Brandon LaBelle (USA) in novembre, invitati a realizzare un progetto con il coinvolgimento di giovani emergenti.
Tratto caratterizzante del progetto sarà l’attenzione al quotidiano e alle sue implicazioni territoriali e sociali, con l’invito a lavorare sugli elementi della città e sulle sue dinamiche relazionali: la dimensione sociale della musica (Brandon LaBelle) e la relazione tra luoghi fisici e mentali (Bianco-Valente).
Inserita nella rassegna, l'installazione sonora di Bianco-Valente è stata presentata all'ultima edizione del Festival Interferenze di Bisacca. La direzione e l'intensità dei venti nel mondo, elaborati in tempo reale da un software, e riprodotti sotto forma di suoni che mutano secondo la velocità e la direzione dei venti.
Bianco-Valente
Giovanna Bianco e Pino Valente iniziano la loro collaborazione nel 1994. Prediligono l’uso di media digitali - video, musica elettronica, videoinstallazioni, ambienti multimediali - con cui tendono a coinvolgere gli spazi in senso installativo, creando opere non semplicemente da vedere ma da esplorare sinesteticamente, con cui interagire nel pieno di stimolazioni sensoriali e cognitive. Tema centrale del loro progetto artistico è la diade corpo-mente e la relazione tra la sfera naturale e quella artificiale. In quest’ottica indagano i fenomeni legati alla percezione e i processi psico-cerebrali che regolano i rapporti tra il soggetto e la realtà esterna. Negli ultimi anni la loro ricerca si è approfondita verso l’idea di rete e nella dimensione del viaggio, con l’emergere di un piano relazionale in cui i fenomeni fisici risultano strettamente interconnessi con quelli psichici.
In questa prospettiva, dal 2001, Bianco e Valente portano avanti il progetto RSM: in base a complicate coincidenze astrali basate su teorie astronomico-astrologiche medievali, svolgono spostamenti geografici intercontinentali, monitorando l’influsso dei pianeti sulla loro vita. Si creano in questo modo complesse rifrazioni e omologie tra schemi e mappe di natura eterogenea: tra quadri celesti e percorsi terrestri, tra astrologia e geografia, elettromagnetismo e biologia, questa ricerca intrinsecamente nomadica sottolinea una condizione fondamentale dell’era post-elettronica, in cui tutto è in rete con tutto.
La prima importante retrospettiva dedicata alla loro opera, Visibile invisibile. Opere video e ambienti 1995-2008, si è inaugurata di recente presso GAM di Gallarate, a cura di Emma Zanella e Vittoria Broggini. Tra le mostre personali più recenti sono da segnalare Entità risonante, presso la Fondazione Pastificio Cerere a Roma; Bianco-Valente all’ Artprojx Space di Londra; Alfabeto Esteso alla Galleria d’Arte Contemporanea di Mestre, 2008. Si ricordano inoltre Tempo universale, Factory 798, Pechino, 2007, le personali del 2002 e del 2003 presso la galleria Alfonso Artiaco di Napoli e le installazioni permanenti al Metropolitana di Napoli, Stazione di Rione Alto e al Palazzo delle Papesse di Siena.
Numerose le mostre collettive tra cui De Gustibus, curata da Achille Bonito Oliva al Palazzo delle Papesse di Siena nel 2002, The giving person al PAN di Napoli nel 2005, alla Biennale di Venezia 48 Festival di musica contemporanea nel 2004, Le Opere e i Giorni a cura di Achille Bonito Oliva alla Certosa di Padula nel 2004, Vesuvius curata da Gigiotto Del Vecchio a Pechino nel 2006, Arte in transito. Paesaggio urbano e arte contemporanea a cura di Brunella Buscicc hi a Potenza nel 2009.
Dal 17 al 19 Settembre 2010
ingresso incluso nel biglietto del museo
Informazioni sull'evento