dall'armonia delle sfere agli affetti

La metamorfosi del Bello

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concerto di Ensemble Stultifera Navis
Elena Casaglia soprano
Iris Faceto viola da gamba
Silvia Morosi clavicembalo
Silverio Zanobetti voce recitante

Il concerto esplora le differenze tra i due diversi modi di intendere la funzione della musica che si svilupparono tra Cinque e Seicento: la prima pratica, relativa allo stile codificato da Gioseffo Zarlino e portato ai massimi livelli da Palestrina e la seconda pratica proposta da Claudio Monteverdi e Caccini.
I due termini diventano alla fine dei Cinquecento sinonimi di stile antico e stile moderno.
Nella prima pratica la musica è innanzitutto scienza speculativa che intende esplorare l’armonia dell’universo nelle sue proporzioni attraverso il contrappunto.
La perfezione dell’armonia è signora dell’oratione, mentre la musica deve imitare l’ordine dell’universo.
L’anima dell’uomo sottostà alle stesse proporzioni: la musica serve quindi a trovare l’equilibrio tra le nostre parti dell’anima e a renderci buoni e virtuosi.
Il bello è buono.
Il termine prima pratica venne usato per la prima volta nella disputa fra Giovanni Maria Artusi e Claudio Monteverdi nel momento in cui quest’ultimo, insieme a Caccini, operò un rovesciamento delle priorità tra musica e testi, sintomo di una nuova visione del mondo dalla quale emergeva una nuova sensibilità: la musica doveva rappresentare realisticamente l’emozione umana, senza finzioni e ipocrisie.
Il bello da questo momento potrà apparire anche brutto.
Se l’arte ha l’obiettivo di imitare la natura deve farlo fino in fondo e aderire perfettamente alla realtà come un calco perfetto; il canto deve imitare anche il senso degli avvenimenti per il tramite della parola, per quanto questi possano essere emozionanti e intensi.
La musica deve scandagliare il dolore, e perfino i sentimenti più ignobili e abietti di cui l’essere umano è capace: odio, rancore, meschinità.
Da ciò derivano le dissonanze mai udite in precedenza: il bello è bello se corrisponde alla verità poetica, a ciò che si avvicina alla realtà dei sentimenti quotidiani.
Con la seconda pratica la musica torna quindi a guardare in faccia gli aspetti tragici ed emotivamente incontrollabili della nostra esistenza: di fronte ad essi il lamento di Arianna non è rivolto al passato, bensì al futuro. Il suo lamento è il primo vagito del proprio desiderio di libertà, il primo passo verso l’aspirazione dell’uomo moderno ad essere arbitro del proprio destino.
Il concerto è diviso in due parti: nella prima, verranno presentati brani relativi alla ‘prima pratica’; in particolare, saranno eseguiti tre madrigali di scuola franco fiamminga con le relative diminuzioni italiane.
Nella seconda parte verranno eseguite arie e canzoni relative alla ‘seconda pratica’.
Il concerto sarà intervallato da una voce recitante che incarnerà le diverse visioni del bello e della musica attraverso due personaggi: Artusi e Monteverdi.

L’ensemble Stultifera Navis prende il nome dal mito che iniziò a diffondersi agli albori del Rinascimento (Brant, Bosch) e che narrava il pellegrinaggio di un gruppo di folli che viaggiavano per mare senza alcuna meta, espulsi dalle città e costretti a navigare in balia del mare. Questa metafora ci sembra la più adeguata per la condizione musicale attuale simile ad una torre di Babele.
É questo il motivo per cui abbiamo scelto la formula dei concerti-spettacoli, in cui si alternano musica, melologo, recitazione, suggestioni scenografiche, introduzioni filosofiche, in quanto ciò stimola una pratica di trasformazione del presente e della sensibilità contemporanea attraverso un diverso approccio alla musica Barocca e Rinascimentale.
L'ensemble si è esibito a Città di Castello per "Gli Arnesi della Musica", a Torino per l'Associazione Concertante, all'Istituto Francese di Firenze, al Festival Toscano di Musica Antica edizione 2024 e alla VII edizione del Festival Floremus attraverso il bando di selezione ai Concerts à Boire di l'Homme Armè. Ha vinto il primo premio per la categoria Musica da Camera all'XI edizione del Concorso "Wanda Landowska".

PROGRAMMA

Prima Prattica

O felici occhi miei
Jacques Arcadelt - intavolato per cembalo, soprano e viola da gamba
Iris Faceto - intavolato e passeggiato per viola da gamba basso
Diego Ortiz - recercada segunda per viola da gamba soprano

Ancor che col partire
Cipriano de Rore - intavolato per cembalo, soprano e viola da gamba
Girolamo Dalla Casa - da sonar con la viola bastarda
Giovanni Battista Bovicelli - passeggiato per soprano

Susanne un jour
Orlando di Lasso - intavolato per cembalo, soprano e viola da gamba
Claudio Merulo - intavolato e diminuito per cembalo
Francesco Rognoni - passeggiato per la viola bastarda

Seconda Prattica

Antonio Archilei - Dalle più alte sfere
Giulio Caccini - Sfogava con le stelle
Girolamo Frescobaldi - Voi partite mio sole / Canzon prima a basso solo
Claudio Monteverdi - Lamento d'Arianna

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Insolita la musica che non ti aspetti è il ciclo di concerti i cui i programmi sono legati a un manoscritto, un’edizione a stampa, una lettera, un dipinto appartenenti alle nostre collezioni, per far risuonare il nostro patrimonio musicale e rivelarlo in modo ogni volta diverso e sorprendente: anche quest’anno, infatti, il simbolo del ¼ d’ora accademico segnala gli appuntamenti in cui gli esperti del museo racconteranno i pezzi unici legati al programma del concerto che seguirà.

ore 17.15 ¼ d'ora accademico
ore 17.30 concerto
 

10 €
6 € Card cultura / under 18 / studenti Università e del Conservatorio

I ¼ d’ora accademici sono compresi nel biglietto del concerto
 
da giovedì 28 novembre
ACQUISTA on line i tuoi BIGLIETTI
oppure presso il bookshop del Museo della musica in orario di apertura

NB: i biglietti acquistati non sono rimborsabili in caso di mancato utilizzo.
Qualora uno o più eventi venissero annullati, verrà emesso un voucher pari al costo del biglietto. 
 
> SCARICA il programma completo di wunderkammer 24/25 [.pdf]
 
La rassegna wunderkammer il museo delle meraviglie è realizzata con il contributo di Fondazione Del Monte

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