Visioni e maschere di Arnaldo Pomodoro
Cesarione_Archivio Arnaldo Pomodoro (Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)
Con la mostra Egitto. Splendore millenario che si tiene al Museo Civico Archeologico fino al 17 luglio 2016, sotto le due torri si rivive lo splendore di una civiltà millenaria e unica che da sempre affascina tutto il mondo: l’Egitto delle Piramidi, dei Faraoni, degli dei potenti e multiformi, ma anche l’Egitto delle scoperte sensazionali, dell’archeologia avvincente, del collezionismo più appassionato, dello studio più rigoroso.
Un’esposizione di fortissimo impatto visivo e scientifico, ma anche un’operazione che non ha precedenti nel panorama internazionale: la collezione di antichità egiziane del Museo Nazionale di Antichità di Leiden in Olanda - una delle prime dieci al mondo - e quella di Bologna - tra le prime in Italia per numero, qualità e stato conservativo, si uniscono e si integrano in un percorso espositivo di circa 1.700 metri quadrati di arte e storia.
In considerazione dell'evento di grande portata per la città, anche gli altri Musei facenti parte dell'Istituzione Bologna Musei sono stati coinvolti in un ampio programma di eventi collaterali a supporto e integrazione della mostra.
L'evento di punta che il Museo della musica, in collaborazione con Fondazione Arnaldo Pomodoro di Milano e Museo Civico Archeologico di Bologna, propone è la mostra La Passione di Cleopatra. Visioni e maschere di Arnaldo Pomodoro, che porterà i materiali progettuali (disegni, maschere, ornamenti, modellini di scena) realizzati da Arnaldo Pomodoro per la messinscena de "La passione di Cleopatra" del poeta egiziano Ahmad Shawqi, con la regia di Cherif, il progetto musicale e sonoro di Paolo Terni, il progetto scenico e i costumi di Arnaldo Pomodoro realizzati da Gianni Versace.
“La passione di Cleopatra” fu rappresentata il 21 luglio 1989 presso i ruderi di Gibellina, piccolo paese in provincia di Trapani, ricostruito dopo il terribile terremoto che devastò la valle del Belice nel 1968.
Scrissero i giornali dell'epoca: “forse si è scoperto l'autentico vincitore della battaglia combattuta tra Antonio e Ottaviano sulla pelle di Cleopatra: è Arnaldo Pomodoro a dominare con quei fantasmi di luoghi e persone, con quelle macchine che stanno tra il teatro barocco, l'arte astratta e la fantascienza, con quei costumi che sono sculture inventate e nel contempo oggettivazione dell'inconscio..., costumi monumentali dove la ricerca iconografica sulle pareti dei templi della Valle dei re si arricchisce di elementi fantastici e favolistici .”
Com'è noto infatti il grande scultore Arnaldo Pomodoro, che proprio il 23 giugno 2016 festeggia 90 anni, pratica da subito, giovanissimo, la scenografia, e a inizio carriera forse immagina per se stesso, addirittura, un destino in teatro. Il suo percorso prenderà altre vie e ne farà già in anni precoci uno dei grandi scultori del secondo ‘900: ma la passione per la scena rimane viva, e lo porta nel 1972 a realizzare con Ronconi la Caterina di Heilbronn di Kleist a Zurigo.
Da quel momento, il rapporto di Pomodoro con la scena è costante, una sorta di continuo inventivo in cui travasare le riflessioni che parallelamente egli svolge in scultura, in rapporto criticamente vivo con la forma architettonica, lo spazio storico, il luogo, e da cui assumere una diversa qualità del vedere e far vedere.
Vengono negli anni la memorabile Orestea di Gibellina di Isgrò del 1983-1985, la lunga collaborazione con Cherif con vette come La passione di Cleopatra e La tempesta di Shakespeare del 1998, e poi quella con Olmi, evolutasi dal verdiano Un ballo in maschera a Lipsia nel 2005, a Teneke di Vacchi per la Scala nel 2007, a Cavalleria rusticana di Mascagni e Šárka di Janá?ek alla Fenice nel 2009.
Il Museo della musica celebra dunque il suo genio facendo rivivere La passione di Cleopatra: si potranno ammirare i sontuosi ornamenti di accompagnamento ideati dal maestro, visionarie maschere in bronzo (per Cleopatra, Marcantonio, Cesarione e altri personaggi della pièce), armature, pettorali, elmi da parata, gioielli monumentali, modellini di scena.
Ad accompagnarli, l'illuminante commento di Paola Goretti nella doppia veste di storica dell'arte e – per l'inaugurazione - voce narrante in una ouverture dedicata ai versi pronunciati – spirando - dalla celebre regina egiziana.
A cornice degli splendidi apparati saranno esposti nelle sale museali volumi a tema e libretti d'opera selezionati dalla collezione libraria del Museo.
Per l'occasione sarà aperta al pubblico la famosa “sala egizia” decorata da Gaetano Lodi, straordinario scrigno nascosto di palazzo Sanguinetti. Il pittore bolognese studiò il vasto repertorio iconografico dell'arte egizia dei secoli XIV e XIII a.C. nel corso di diversi soggiorni al Cairo, dove – tra il 1873 e il 1877 - realizzò le pitture di una sala da pranzo all'interno dell'harem a Ghisec, altri decori nel palazzo Khedivale e i disegni per un servizio da tavola Richard Ginori destinato al vicerè.
opening giovedì 23 giugno ore 18.00 | preludio scenico di Paola Goretti
Durante la mostra sarà in vendita presso il bookshop il volume Arnaldo Pomodoro. Il teatro scolpito, a cura di Antonio Calbi (Feltrinelli e Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, 2012). Il volume, 615 pagine e 900 illustrazioni a colori e in bianco e nero, mostra tutti i 44 progetti scenici realizzati dall'artista dal 1972 ad oggi.
Dal 24 Giugno al 18 Settembre 2016
ingresso incluso nel biglietto del museo
riduzione fino al 17 luglio anche dietro presentazione del biglietto della mostra "Egitto splendore millenario"
Informazioni sull'evento