La biblioteca di Padre Martini

G. M. Crespi - Due sportelli di libreria con scaffali di musica (ca. 1720-170) - Sala 3

G. M. Crespi - Due sportelli di libreria con scaffali di musica (ca. 1720-170) - Sala 3 (Clicca sull'immagine per visualizzarla a tutto schermo)

Il nucleo originario delle collezioni musicali del Museo si deve a Padre Giovanni Battista Martini (Bologna, 24 aprile 1706 - 3 agosto 1784), una delle personalità più illustri e complesse del Settecento musicale europeo: grande erudito, storico, teorico e compositore era considerato uno dei migliori maestri d'Europa (tra i suoi numerosi allievi Johann Christian Bach e Wolfgang Amadé Mozart) da cui l'appellativo di Padre di tutti i Maestri, ma fu soprattutto un instancabile collezionista musicale.

La collezione ereditata da Padre Martini costituisce infatti una delle raccolte più prestigiose per il repertorio di musica a stampa dal '500 al '700, per i suoi incunaboli, per i preziosi manoscritti, per i libretti d'opera, nonché per la singolare raccolta di autografi e lettere, frutto di un carteggio da lui accuratamente tenuto con personaggi eminenti, studiosi e musicisti dell'epoca.

Ma oltre ad arricchire giorno dopo giorno la sua biblioteca, raccogliendo manoscritti e opere musicali di vario genere, Padre Martini altrettanto assiduamente raccolse effigi di musicisti, che adornavano le pareti della sua libreria nel Convento di San Francesco e che anche dopo la morte di Martini si arricchì di numerosi altri ritratti (tra cui il Farinelli di Corrado Giaquinto, Vivaldi, Haendel, Paisiello, Scarlatti, Rossini, Bellini, Donizetti, Wagner, Verdi).