presentazione e ascolto guidato del VI volume della collana
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inserito nel programma di Venite Pastores 2008
a cura di Musicaimmagine
Il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna ospita la presentazione del sesto volume della collana di studi e testi Musica Theatina, contenente la Missa Sancti Andreae Avellino di Flavio Colusso. Il volume, edito in tre lingue per i tipi della LIM di Lucca, contiene la presentazione di Paolo Emilio Carapezza ed è curato da Domenico Antonio D'Alessandro per "Le Colonne del Decumano" e "Musicaimmagine".
L'incontro con l'autore sarà condotto da Piero Mioli (musicologo e docente del Conservatorio G.B. Martini di Bologna) e prevede l'ascolto guidato del CD allegato al volume, registrato dal vivo nel 2007 dalla Cappella Musicale Theatina.
<<Questa Missa Sancti Andreae Avellino di Flavio Colusso, finita di comporre nel 2007 e subito cantata e sonata proprio il 10 novembre, festa del santo eponimo, nella Basilica di San Paolo Maggiore in Napoli, è musica antica e novissima assieme. Antica è la struttura generale: quella polifonica, policorale, concertata su basso continuo, del barocco trionfante del Seicento, ma piena di più antiche tradizioni: canto gregoriano (ora puro, ora imbastardito), cantus planus binatim, tropi, lauda e fanfare, contrappunti e falsobordoni rinascimentali; e soprattutto di moderni artifici, miscele, cambi e sorprese. Davvero Seicento-Novecento. […] L'organico è di quattro cori: tre vocali e uno strumentale. […] L'armonia è in fondo triadica-tonale; ma la ricchezza di dissonanze la rifrange in mille guise, accendendola di colori cangianti. L'opera si articola in nove sezioni: quattro ordinarie (Kyrie e Gloria; Sanctus e Agnus Dei) e cinque proprie (Introitus, Alleluja e Offertorium, Communio e Lauda). I testi intonati sono in latino: tranne il Kyrie, ch'è in greco antico, con tropi in castigliano, in inglese e in italiano; e tranne gli ultimi due: Communio in castigliano, Lauda in italiano. […] La musica antica e moderna, secentesca e novecentesca, di Flavio Colusso si basa sulla solida struttura centrifuga dei Concerti e delle Sacrae Symphoniae gabrieliane: su queste egli meravigliosamente innesta da un lato stilemi e procedimenti compositivi centripeti della tradizione italiana medievale e rinascimentale, dall'altro la pluralità estroversa di linguaggi e procedimenti centrifughi […]. Come nella poesia di Ezra Pound, così nella musica di Colusso non c'è confine tra antico e moderno, tra opera originale e traduzioni: queste sono sempre trasposizioni che conseguono alta fedeltà poetica, grazie alla vasta e profonda cultura dell'autore.>>
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