l'eredità del maestro veronese in Italia ed Oltralpe
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concerto di Rosso Verona Baroque Ensemble
Pietro Battistoni violino I e concertazione
Lorenzo Gugole violino II
Cristina Vidoni violoncello
Margherita Burattini arpa
Edoardo Valorz clavicembalo
Bologna, 1686. Le sonate qui presentate sono tratte dalla seconda raccolta di trio sonate con le quali il giovane Torelli si presenta al mondo del mercato editoriale musicale: questo corpus di “Concerti da camera”, come li definisce lo stesso autore, se da un lato si pone nel solco della consolidata tradizione bolognese della sonata da camera (una suite composta di tre danze – di cui i primi due movimenti, più corposi, sono di carattere contrapposto e il terzo, più breve, posto a chiusa) dall’altro è caratterizzato da elementi di avanguardismo e di ricerca di uno stile del tutto personale.
Danze dello stesso tipo sono presentate con differenze di tempo e indicazioni agogiche anche opposte (così il Balletto Allegro della Sonata II si presenta come una danza dal carattere spigliato e talvolta ammiccante, mentre il Balletto Largo della Sonata IV è invece una spirale intimistica di dialoghi amorosi; e ancora se la Gigha Prestissimo della Sonata V tende alla Tarantella, al contrario la Gigha Largo della Sonata XI diventa una Pastorale che sembra quasi composta per la notte di Natale): dando mostra di una piena consapevolezza compositiva nella gestione del metro e della prosodia musicale, Torelli si mantiene comunque sempre fedele alla natura originaria di ogni ballo, seppur diversamente declinata.
Caratteristica speciale è poi rappresentata dal fatto che l’Op.2 di Torelli è la prima collezione di musica a stampa italiana dove appare il Minuetto, danza elegante e nobile proveniente dalla Francia, al tempo alleato principale del ducato di Modena, la cui corte era frequentata dal Nostro.
L’importanza di questa raccolta è testimoniata infine dalla presenza di una sua seconda edizione, pubblicata ad Amsterdam dall’editore olandese Estienne Roger nel 1702. Il fatto che brani composti quasi venti anni prima, come nel presente caso, fossero comunque appetibili per il crescente ed esigente mercato musicale dell’epoca in tutta Europa, testimonia il grande valore riconosciuto a questa musica.
In questo programma le Sonate dell’Op.2 di Torelli sono messe a confronto con la musica strumentale di compositori coevi al maestro veronese, i quali hanno risentito degli influssi artistici dell’opera di Torelli facendo proprie alcune delle istanze tecniche e stilistiche ed elaborandole ciascuno secondo il proprio stile.
In un programma che vuole presentare al pubblico le diverse combinazioni di organico in voga agli inizi del XVIII secolo, la sonata a due (violino e violoncello) di Evaristo Felice Dall’Abaco è un tipico esempio del frequente utilizzo in ambito emiliano di questa combinazione. Numerosi musicisti si cimentarono nella composizione di sonate, il più delle volte “da camera”, specificamente destinate a due soli esecutori (Laurenti, Torelli, Bononcini, Jacchini per citarne solo alcuni) e se da un lato certamente questa scelta andava a soddisfare l’appetito di un mercato destinato anche agli amatori, testimonia dall’altro l’enorme e rapido sviluppo della scuola degli strumenti ad arco quali il violino ed il violoncello in area emiliana. Dall’Abaco, anch’egli veronese di nascita, trascorse diversi anni a Modena, dove studiò con Tommaso Vitali, prima di trasferirsi a Monaco di Baviera.
A testimonianza del grande sviluppo che ebbe anche la tecnica e la scrittura per il violoncello nei primi anni del ‘700, viene qui presentata una sonata di Boni – autore bolognese che, dopo essersi formato nella sua città natale nell’alveo della Accademia Filarmonica e della Cappella di San Petronio (ambienti nei quali, in quegli anni, Torelli era un’illustre personalità) collaborò per diversi anni a Roma con Corelli.
Di quest’ultimo viene qui presentata la Ciaccona dall’op. 2, intimo dialogo a due violini con il basso continuo in un vortice costruito su un basso armonico ostinato: esempio di quel lirismo strumentale che lo rese celeberrimo in tutto il mondo.
Viene inoltre presentata una sonata per violino e cembalo la cui paternità è incerta: alcuni studiosi l’hanno attribuita a Johann Sebastian Bach, del cui catalogo tematico fa attualmente parte, mentre per altri sarebbe opera del celebre violinista Johann Georg Pisendel.
Noi lasceremo questo dibattito da parte, ma ciò che vale la pena sottolineare è l’indubbia impronta lasciata da Torelli tanto nella formazione di Bach, che ne studiò sicuramente i concerti e che ne trascrisse in riduzione per la sola tastiera alcuni, quanto su Pisendel che ebbe in Torelli proprio il suo primo insegnante di violino durante la sua permanenza ad Ansbach.
Rosso Verona è un gruppo di recente formazione, fondato nel 2021 all’Aja dal violinista italiano Pietro Battistoni. L’intento dell’ensemble è quello di riscoprire tesori musicali dimenticati e valorizzare l’eredità culturale del passato, specialmente quella italiana, con particolare attenzione all’esecuzione storicamente informata della musica del XVII e XVIII secolo su strumenti originali e copie di essi. Il nome scelto per identificarci rende omaggio al “pregiato marmo color fiore di pesca” (per citare il poeta inglese John Ruskin, che così lo descrisse) che proviene dai monti Lessini nella provincia di Verona. Questa sontuosa pietra si erge a sfidare l’impietoso scorrere del tempo con la sua eleganza e nobiltà: noi vogliamo dedicarci a riscoprire l’antico splendore di un repertorio musicale che con pari grazia è giunto fino a noi. L’Ensemble è composto da giovani e talentuosi musicisti, già affermati sulla scena internazionale della Musica Antica, che si sono formati nelle scuole più prestigiose per questa specializzazione, quali il Conservatorio Reale dell’Aja e la Schola Cantorum Basiliensis.
PROGRAMMA
G. Torelli
Perfidia per due violini e basso continuo in re maggiore, P.A.3.3.1
onata per due violini e basso continuo op. 2 n. 2 (Balletto. Allegro – Gigha – Sarabanda)
E. F. Dall’Abaco
Sonata da camera a violino e violoncello op.1 n. 3 (Andante e spiccato – Giga. Allegro – Adagio – Presto assai)
G. Torelli
Sonata per due violini e basso continuo op. 2 n. 4 (Balletto. Largo – Corrente. Allegro – Menuet)
P. G. G. Boni
Sonata per violoncello e basso continuo in do maggiore op. 1 n. 10 (Largo – Allegro “alla francese” – Largo – Allegro)
J. S. Bach / J. G. Pisendel
Sonata a violino solo e basso per il cembalo in do minore BWV 1024 (Adagio – Presto – Affetuoso – Vivace)
G. Torelli
Sonata op. 2 n. 5 (Allemanda. Largo – Gigha. Prestissimo – Sarabanda)
A. Corelli
Ciaccona per due violini e basso continuo op. 2 n. 12
G. Torelli
Sonata op.2 n. 12 (Balletto – Corrente – Menuet)
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Insolita la musica che non ti aspetti è il ciclo di concerti i cui i programmi sono legati a un manoscritto, un’edizione a stampa, una lettera, un dipinto appartenenti alle nostre collezioni, per far risuonare il nostro patrimonio musicale e rivelarlo in modo ogni volta diverso e sorprendente: anche quest’anno, infatti, il simbolo del ¼ d’ora accademico segnala gli appuntamenti in cui gli esperti del museo racconteranno i pezzi unici legati al programma del concerto che seguirà.
ore 17.15 ¼ d'ora accademico
ore 17.30 concerto
6 € Card cultura / under 18 / studenti Università e del Conservatorio
I ¼ d’ora accademici sono compresi nel biglietto del concerto
da giovedì 28 novembre
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oppure presso il bookshop del Museo della musica in orario di aperturaNB: i biglietti acquistati non sono rimborsabili in caso di mancato utilizzo.
Qualora uno o più eventi venissero annullati, verrà emesso un voucher pari al costo del biglietto.
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