I disegni dall'Albertina di Vienna al Museo della musica di Bologna

Ostaggi d'arte

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Dal 5 novembre 2005 e fino al 25 giugno 2006, la collezione del Museo della musica si arricchisce con l'esposizione all'interno del percorso museale di sei disegni a tema musicale di Annibale Carracci, Donato Creti, Guercino, Guido Reni, Pier Leone Ghezzi, Alessandro d'Este, il cui viaggio a Bologna è frutto di uno scambio di opere d'arte tra il Museo della musica e l'Albertina di Vienna.

I disegni dell’Albertina di Vienna

- Cardinale Alessandro d'Este (Ferrara 1568-Roma 1624), Concerto farsesco (1598), penna e inchiostro acquerellato, mm. 222 x 170, Vienna, Albertina, inv. 2917   

Un concerto farsesco prende vita sarcasticamente per mano di Alessandro d'Este, fratello del duca Cesare d'Este, nel cruciale anno 1598 che segna la devoluzione della città di Ferrara, capitale del ducato estense, allo Stato  della Chiesa per volere del papa Clemente VIII. In un sordido ambiente di cucina, figure di popolani caricati con deformazioni grottesche siedono attorno a un tavolo sul quale è una partitura musicale e avviano una canzone  accompagnati dalla percussione di un mortaio e da una siringa da cucina utilizzata come strumento a fiato, sullo sfondo di graticole, sottopentole e altri utensili, mentre in primo piano un nano travestito da lanzichenecco  offre un calice. Nominato cardinale nel 1599, Alessandro d'Este, appassionato di musica e contagiato dalla comicità grottesca di Bartolomeo Passerotti e del giovane Camillo Procaccini, entrerà in rapporto con gli ambienti dei  collezionisti romani e lascerà infine alla prediletta nipote Giulia una collezione che riflette un gusto raffinato, sensibile alla pittura emiliana di ambito carraccesco e a quella romana di impronta caravaggesca.

- Pier Leone Ghezzi (Roma 1674-1755), Caricatura di Giuseppe Tartini (?), penna, mm. 280 x 196, Vienna, Albertina, inv. 1215

Pittore e collezionista, antiquario e archeologo, musicista e incisore di pietre dure, Pier Leone Ghezzi è noto in particolare per le centinaia di caricature che restituiscono i personaggi di spicco comparsi su quell'autentico  palcoscenico europeo che fu la città di Roma nel Settecento. La sua attenzione andò in particolare ai protagonisti della vita musicale, dai compositori ai cantanti, dagli scenografi ai librettisti, dagli attori ai concertisti. Non si  sottrasse neppure padre Martini, effigiato in due caricature in occasione del viaggio a Roma, nel 1753, per dirigere le musiche nella chiesa francescana dei Santi Apostoli, alla presenza di papa Lambertini.

- Annibale Carracci (Bologna 1560-Roma 1609), Suonatore di liuto, sanguigna, mm. 166 x 160, Vienna, Albertina, inv. 13075

- attr. a Guido Reni (Bologna 1575-1642), Madonna con il Bambino e angeli concertanti, lapis e gessetto, mm. 339 x 255, Vienna, Albertina, inv. 2246

- Giovan Francesco Barbieri detto il Guercino (Cento 1591-Bologna 1666), Ragazza che suona il violino, sanguigna, mm. 199 x 164, Vienna, Albertina, inv. 2400

- Donato Creti (Cremona 1671-Bologna 1749), Concertino in Palazzo Fava (1687), matita e lapis sfumato, mm. 235 x 270, Vienna, Albertina, inv. 25453

I quattro disegni dell'Albertina, realizzati da protagonisti della pittura bolognese tra fine Cinquecento e fine Seicento, mostrano, nel ricorrente tema musicale, il dialogo tra pittura e musica quale linguaggio universale dell'arte: il ritratto di un liutista di Annibale Carracci, la scena sacra di carattere devozionale con un concerto angelico, attribuita alla mano di Guido Reni, la giovane violinista di Guercino destinata a notevole celebrità collezionistica, infine il concertino in palazzo Fava velocemente schizzato da Donato Creti a sedici anni nel 1687. Angelo Mazza

Dal 5 Novembre 2005 al 25 Giugno 2006
martedì > domenica ore 10.00 > 18.00

ingresso incluso nel biglietto del Museo

Informazioni sull'evento

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