visite guidate con Anna Donini
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inserite nella rassegna Fuori dalla Norma. Aspettando Maria Callas
“Donna non vidi mai simile a questa” canta il cavaliere Des Grieux nella Manon Lescaut di Puccini; e lei ha cantato, ha impersonato, è stata anche Manon Lescaut. Ma per novantadue volte ha interpretato la temibile Norma di Bellini, talora in studio e il resto, e quanto onerosamente, in palcoscenico. Basta, un tal numero, a dare autorità a un artista lirico? Basterebbe, ma nel caso del personaggio e della voce in questione c’è dell’altro: intanto Norma è una creazione che, risalendo al 1831 ed essendo rimasta in repertorio, nel tempo si era alterata alquanto, prendendo a somigliare più a un’animosa Santuzza o Turandot che a un romantico personaggio belliniano; e poi la voce di cui si parla, oltre a cantar Norma e Bellini, Rossini e Donizetti, la Sonnambula e Lucia di Lammermoor, ha cantato Alceste, Ifi genia, Costanza, Giulia, Abigaille, Lady Macbeth, Isotta, Brunilde, Kundry, molto Verdi, molto Puccini. Com’è possibile? Se la voce, la persona, la professionista e l’artista è Maria Callas è stato possibile, e senza dubbio solo a lei e prima e dopo.
Ecco perché, a trent’anni dalla scomparsa prematura, il Museo della Musica di Bologna intende ricordare questa fi gura: indimenticabile e di fatto indimenticata, ma talmente grande e signifi cativa da suggerire sempre indagini, approfondimenti, confronti, di parola e d’ascolto.In occasione dei 30 anni dalla morte di Maria Callas, tre visite guidate per tutti, appassionati e non, sul tema del divismo nell’opera, con la Callas in primo piano, ma con uno sguardo anche alle altre grandi cantanti del passato, ospitate nelle sale del Museo della musica