Quando la musica si mostra. Una nota al museo

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personale di Francesco Tricarico
a cura di Olivia Spatola

Il mondo visionario di Tricarico trova espressione in un intreccio complementare tra forme artistiche differenti: composizione musicale, scrittura e arte visiva. Per questa sua attitudine, il Museo della Musica appare come un luogo naturale in cui mettere in scena le sue opere, per il ruolo culturale che riveste.
L’intento della mostra Quando la musica si mostra. Una nota al museo è quello di far dialogare l’arte con la musica all’interno di uno stesso spazio che è al contempo sia fisico che metaforico: il concetto della musica in quanto segno espresso - scritto, di contenitore di significanti e di significati che suonano anche quando gli strumenti non sono sfiorati dalle dita del musicista.
In questo spazio che potremmo definire del ‘silenzio cageano’, in cui lo spettatore ha la sensazione di ascoltare qualcosa anche se tutto tace, le opere di Francesco Tricarico svelano in quale modo è possibile controllare e organizzare le nostre percezioni.
Ed è così che le stanze, abbandonando temporaneamente la loro consueta numerazione, diverranno - attraverso i dipinti dell’artista - la “Stanza del Do”, la “Stanza del Re”, la “Stanza del Mi”; la “Stanza del Fa”, la “Stanza del Sol”, la “Stanza del La” e la “Stanza del Si”.
Ma non solo. In questo caso, il segno rappresentato dalla denominazione delle stanze, diventerà anche simbolo: vale a dire una realtà altra, che va oltre e da ricomporre; l’espressione dell’inconscio collettivo da cui emergono processi di trasformazione tra ciò che è noto e ciò che non lo è, coinvolgendo lo spettatore.
La “Stanza del Do” dunque - in questo gioco fra segno e simbolo - non sarà soltanto la sala in cui Tricarico omaggerà la prima nota musicale, ma anche del Do-minus; la “Stanza del Re” del Re-gnare; la “Stanza del Mi” del Mi-stero; la “Stanza del Fa” del Fa-re; la “Stanza del Sol” del Sol-o; la “Stanza del La” del La-voro e la “Stanza del Si” del Si-lenzio, che chiude concretamente e allegoricamente la mostra.
Cos’è l’arte? Per Francesco Tricarico è un modo di tornare alla vita, un riscatto, una rivincita, una grande occasione di scoperta e di de-costruzione di tutti i sistemi dell’essere umano.
I suoi quadri sono frutto di una ricerca interiore unita alla necessità di produrre cose dal valore universale, che lo uniscano agli altri nel concetto di bellezza condivisa. Dipingere non è un tentativo di fuga dalla realtà ma un modo di esserci: “è un modo di essere nella realtà interpretandola. Osservandola in altri modi, osservandola su una tela, innesca un un modo diverso di pensare e l’atto creativo rappresenta un momento che altrimenti non si fermerebbe ed invece si ferma. Tutto ciò mi suscita stupore”. 
Quando la musica si mostra. Una nota al museo è per Tricarico una grande possibilità di realizzare una storia in un luogo affascinante come il Museo della Musica. “Ogni tela sarà caratterizzata da una nota accompagnata da una parola e da uno strumento. È per me un momento celebrativo”.

La mostra è realizzata in collaborazione con Istituzione Bologna Musei | Museo internazionale e biblioteca della musica, Fabbrica EOS, Musiche Metropolitane, Vittorio Corbisiero Management e con il patrocinio del Comune di Bologna

Quando la musica si mostra. Una nota al museo fa parte di Bologna Estate 2018, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna.

OPENING sabato 12 maggio ore 18.30>21.30 (ingresso libero)
ore 20.00 Tricarico live show (ingresso libero fino ad esaurimento posti)

Dal 13 Maggio al 10 Giugno 2018
PROROGATA FINO AL 24 GIUGNO

ingresso incluso nel biglietto del Museo

Informazioni sull'evento

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