le opere di Ivan Graziani in mostra
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Continua al Museo della musica il ciclo delle personali dedicate agli artisti che hanno messo al centro il dialogo tra arte e musica, avviato con ALIAS capitolo secondo di Giorgio Faletti e con la personale di Francesco Tricarico Quando la musica si mostra. Una nota al museo.
Ivan Graziani, artista dal talento indiscusso, personaggio atipico, decisamente "avanti" rispetto ai suoi contemporanei, estremamente versatile, rientra nell’olimpo dei cantautori italiani per la peculiarità di avere creato un raccordo tra la canzone d’autore e il rock, percorrendo una strada già ricca di capiscuola - Battisti, Finardi, Bennato, Dalla … - ma implementandola della sua particolare visione.
Tutto senza complessi di inferiorità verso i modelli anglosassoni e con l'orgoglio della tradizione (e della provincia) italiana.
Pochi però sono a conoscenza del suo percorso nelle arti visive.
Un personaggio dalla personalità così spiccata ed un talento cosi grande non poteva esaurire la sua creatività in un’unica disciplina: infatti, insieme alla musica sua grande passione, sviluppò parallelamente quello che fu definito il suo “lato B” ovvero il percorso dell’Ivan Graziani disegnatore.
Le sue speciali attitudini artistiche emergono ben prima dell'adolescenza, allorché riceve in dono una batteria che diventa il suo passatempo preferito, assieme al disegno. Tutto questo fino a che il fratello maggiore non lascia nell'angolo della stanza una chitarra.
Ad Ivan si apre un mondo, e alle matite colorate affianca il nuovo giocattolo, strimpellato così assiduamente da costringere i familiari e relegarlo in cortile.
Da quel momento musica e disegno convivono strettamente: Ivan frequenta l’Istituto d’arte e trascorre le sue giornate tra la scuola e la stanza di un suo coetaneo che studia pianoforte, Gianni Dale figlio dell'orchestrale Nino, cantante e sassofonista molto noto in Abruzzo e nel cui gruppo - i Modernists - farà il suo ingresso poco più che diciottenne debuttando discograficamente anche come cantante.
Il resto è storia della musica italiana: arriva il successo ma il suo sogno segreto rimane legato all’arte, si diploma pittore e studia scultura, ma la musica è per lui un’esigenza fondamentale e la sua carriera di fumettista viene messa da parte, senza, però, che la passione per carta e china andasse perduta.
In realtà, i due filoni artistici hanno sempre convissuto, procedendo in parallelo e, a volte, sovrapponendosi. Molti dei suoi schizzi si riferiscono proprio ad alcuni dei suoi più grandi successi come “Firenze” o “Maledette malelingue”, presentata a Sanremo nel 1994.
Delle opere presentate in mostra molte sono inedite, provenienti da quaderni di schizzi e appunti che l’artista aggiornava con regolarità.
Una galleria di personaggi dal taglio cinematografico, impegnati in situazioni di vita quotidiana. Il tratto a china, a volte più rotondo e acquerellato con l’alcool, a volte più stilizzato e spigoloso, ha la costante di una visione grottesca e satirica.
OPENING giovedì 23 maggio ore 18
La mostra fa parte di Bologna Estate 2019, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna - Destinazione Turistica.
Dal 24 Maggio al 23 Giugno 2019
ingresso incluso nel biglietto del MuseoInformazioni sull'evento