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L'esposizione, a cura di Martina Corgnati, realizzata con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell'Emilia-Romagna e del Comune di Bologna Cultura e rapporti con l'Università, propone opere pittoriche, scultoree e incisioni di Domenica Regazzoni, realizzate tra il 2007 e il 2008 sul tema della liuteria trattato attraverso materiali eterogenei, quali tavole in legno rielaborate, tele e carte, legni e in bronzi.
Primaria fonte di ispirazione dell'artista è il ricordo del padre Dante, scomparso nel 1999, grande maestro liutaio, erede di predecessori quali Stradivari e Amati, che non è improprio definire "mitici". Dalla memoria nasce la necessità di una ricostruzione affettiva e simbolica della figura paterna, ma nello stesso tempo la fantasia dell'artista celebra in chiave contemporanea la tradizione di tutti i liutai italiani: abili tecnici e artisti a tutti gli effetti. Di grande impatto sono le sculture di grandi dimensioni (quasi 2 metri di altezza) in legno di acero, abete e palissandro che rivelano purezza ed eleganza di forme (Composizione n. 10).
Di intenso valore e significato sono anche gli assemblages e i collages, ampiamente rappresentati in mostra. Fra essi spiccano Composizione n. 6 sul quale si ritrova un frammento di violino che richiama metonimicamente l'intero strumento e il lavoro preciso e metodico dell'artigiano che lo costruisce, creando così un legame indissolubile fra arte e suono; e le tavolette polimateriche, molto suggestive e poetiche, realizzate su supporti che richiamano sia il mondo dell'arte, come la tela e i colori, sia quello della musica, come le corde di violino.
Domenica Regazzoni crea così una sua singolare e originale liuteria.
Gillo Dorfles, nel testo in catalogo, commenta: "Domenica Regazzoni, che ha saputo dar vita a raffinati collages polimaterici, a minute ma sensibili interpretazioni degli haiku nipponici, ha voluto a bella posta limitare la sua opera esclusivamente a tutto quanto poteva ricordare e celebrare il lavoro paterno: la sua capacità artigianale, il suo incredibile "orecchio" musicale evidenziano in questo modo - sia pur metaforicamente - quel connubio così spesso tentato e quasi sempre fallito tra le due arti, quella visiva e quella sonora. Il suo approccio tiene conto delle minutissime calibrature del legno (per la costruzione, appunto, di uno strumento appartenente ai "legni") che nessun meccanismo elettronico, nessun computer potrà sostituire o soppiantare [...]". Un filmato realizzato da Fabio Olmi viene proiettato all'interno del Museo: il video mostra il liutaio Dante Regazzoni all'interno del proprio studio mentre lavora alla realizzazione dei violini e consente di ammirare le diverse opere della figlia Domenica.
Una musica per violino solo o per quartetto con musiche di Ysaye, Wieniawski e Debussy fa da colonna sonora e accompagna i visitatori attraverso il percorso espositivo in sintonia con la particolarissima atmosfera della mostra. Domenica Regazzoni è già nota nella città di Bologna per la mostra Regazzoni&Dalla, organizzata nel 2001 presso l'ex chiesa di S. Mattia e ispirata ai testi del celebre cantautore.
Accompagna la mostra un catalogo bilingue (italiano e inglese) edito da Skira a cura di Martina Corgnati con testi di Martina Corgnati e Gillo Dorfles e cenni critici di Silvia Evangelisti, Domenico Montalto e Mario Pasi.
Domenica Regazzoni inizia a dipingere nei primi anni settanta frequentando i corsi serali all'accademia di Brera. A poco a poco abbandona la pittura figurativa per passare ad un'impostazione più astratta ed informale. Dai primi anni novanta la sua opera è volta a cercare un punto d'incontro tra pittura, scultura, musica e poesia, alla ricerca delle intime affinità che legano colore e materia, suono e parola.
Espone a Tokyo (Ginza Center Point Gallery, 1997) e in spazi pubblici di numerose città italiane tra cui Bergamo (Centro Culturale S. Bartolomeo, 1996), Milano (Fondazione Stelline, 1998), Roma (Complesso del Vittoriano, 2000) e Bologna (ex Chiesa di San Mattia, 2001).
Nel 2000 pubblica una monografia ispirata alla poesia Haiku edita da Viennepierre. Nello stesso anno, in seguito alla scomparsa del padre Dante Regazzoni, grande liutaio lombardo, nasce l'esigenza di realizzare la mostra Dal Legno al Suono (Catalogo Skira, a cura di Gillo Dorfles) ispirata all'arte della liuteria. L'esposizione, di volta in volta arricchita da nuovi lavori, viene presentata a Firenze (Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, 2003), Milano (Teatro dal Verme, 2004), Lecco (Museo Civico di Villa Manzoni, 2005), Roma (Auditorium Parco della Musica, 2006). Prosegue le esposizioni ispirate alla liuteria con Lo spartito del sogno (catalogo Compagnia del disegno Milano, a cura di Domenico Montalto, 2006). Nel 2008 la mostra è stata riproposta all'Università Bocconi di Milano e alla Galleria Miyawaki di Kyoto.
giovedì 9 ottobre ore 18.00 | Inaugurazione della mostra
ore 19.00 Concerto di Alessio Bidoli (violino) e Giuseppe Fausto Modugno (pianoforte)
Dal 10 Ottobre al 9 Novembre 2008
Informazioni sull'evento