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Accompagnato dalla voce ipnotica di SUZ, torna a 10 anni dal debutto il nuovo progetto di Volkwerk Folletto, collettivo analogico/digitale/acustico in costante pericoloso bilico tra musica colta ed echi popolari. Tutti i codici e dogmi della musica elettronica e sperimentale, ma anche le agresti ballate acustiche compresse nella memoria uditiva, vengono assorbiti e riletti tramite l’utilizzo di macchine a bassa definizione, improprie nei loro limiti (aspirapolveri e aerosol) e finalizzate al raggiungimento del loro punto di non ritorno.
Andrea Renzini è uno degli artisti italiani della sua generazione che più ha saputo attraversare con uno spirito vitale ed eclettico diversi periodi storici ed artistici e mantenere contemporaneamente un contatto ed un “file rouge” empatico con i linguaggi delle nuove generazioni artistiche attuali. Dagli esordi in una scena politica ed eversiva nei primi anni ottanta con la collaborazione nella rivista Frigidaire e nella scuola Bolognese del fumetto, ad una pittura iconica che unisce la performance al suono all’installazione, alla rilettura dell’uso fotografico dell’immagine, fino agli sconfinamenti nel mondo della moda. Negli ultimi anni l’artista ha reso sistemica la tattica dell’appropriazione indebita e del furto di oggetti, elementi e simbologie, soprattutto del mondo dei grandi marchi conosciuti da tutti.
SUZ Susanna La Polla De Giovanni, cantautrice di origine bolognese, ha pubblicato tre album come solista. Ha collaborato con Papa Ricky, Ezra Capogna, Riccardo Pedrini (Nabat, Wu Ming), Duccio Lombardi, Thavius Beck (Saul Williams, Nine Inch Nails), KutMasta Kurt (Kool Keith, Beastie Boys), Justin Bennett (Skinny Puppy, Ketvector), Katzuma (Sangue Misto), Bleso Wastasi (Isola Posse, Sud Sound System), TY1, Dj Pandaj, Luca Faggella, Weight and Treble, Med’Uza, David Nerattini, Bruno Briscik, Paolo Iocca (Spire, Franklin Delano, Blake E/E/E), Bartolomeo Sailer (Wang Inc, Walking Mountains, White Raven) e non ultimo Alessio Argenteri (Casino Royale), insieme al quale nel 2011 è stata chiamata a sonorizzare la performance di Marina Comandini “Sulle tracce dell’arte” nell’ambito del festival Le Strade del Paesaggio (Cosenza).
Nel 2014 insieme a Valerio Pontrandolfo, Nico Menci, Bruno Briscik e Marco Frattini ha fondato un quintetto jazz col quale ha partecipato al festival La Strada del Jazz. Ha aperto i dj set di Daddy G (Massive Attack) e Roni Size ed il live di Asian Dub Foundation al Laboratorio Crash! di Bologna. Nel 2019 ha realizzato insieme al produttore Obsqure l’album Crossroads (Springstoff). Insieme a Bartolomeo Sailer e Saul Saguatti di Basmati Film ha ideato e realizzato la performance A/V “Ghigo” presentata alla quarta edizione del festival Here tenutasi nel maggio 2019 negli spazi di Cavallerizza Irreale (Torino). Fa parte della squadra di artiste di Donnacirco, del collettivo multimediale Elettrarchia e del duo artistico Katharine Garbo.
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musiche “inaudite” di questo (e altri) secoli
Il “secolo breve” a ben vedere non lo è stato poi così tanto, se al suo interno è riuscito a contenere espressioni artistiche lontane, diversissime tra loro e a volte addirittura contraddittorie, in ogni caso segnanti.
E a distanza di vent’anni, il Novecento in musica si porge così ai nostri occhi, ma soprattutto alle nostre orecchie: un’epoca fremente, impetuosa, a tratti problematica e avvolta in una mitologia tutta da conoscere.
Sei appuntamenti dedicati ai linguaggi, ai protagonisti, alle idee, alle curiosità e agli strumenti che contraddistinguono la “contemporanea“ di oggi e del secolo appena passato.
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