Strumento | Pietro Antonio Gavelli, Mandolino del vecchio tipo, Perugia, 1702 | ||
Inventario | 1809 | ||
Rif. Catalogo van der Meer | n. 107 (=p. 110) | ||
Collocazione | Sala 6 | ||
All'interno del guscio c'è un'etichetta manoscritta: PIETRO ANTONIO GAVELLI IN PERVGIA / 1702. Nella parte della tavola sul manico c'è un marchio a fuoco a forma di cerchio, in cui si vede una figura appena riconoscibile (ghirlanda?, uccello rivolto verso sinistra?), sotto la quale: P A / G.
Materiali: palissandro, conifera, noce, sorbo, forse altri legni non identificati, avorio, madreperla, osso, stucco. |
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La cassa è di larghezza media (larghezza massima = circa 0,5 volte la lunghezza del guscio). Il guscio è composto di tredici doghe di palissandro, separate da filetti di avorio. La calotta è di palissandro con due filetti di avorio.
La tavola è di conifera con un filetto di palissandro (internamente) e uno di avorio (esternamente) lungo il bordo. La rosetta non è ritagliata nella tavola, ma è di pergamena e legno, con tralci su base esagonale. Intorno alla rosetta ci sono filetti di palissandro - avorio - palissandro. La tavola è continuata per un breve tratto sull'estremità inferiore del manico, con baffetti da entrambi i lati. In questa continuazione sono intagliati (dall'alto in basso): un gambo di picca rovesciato di stucco rossastro, e un cuore di madreperla; sotto di essi c'è il marchio a fuoco menzionato sopra. All'estremità inferiore della tavola sono intagliati un cuore rovesciato in madreperla, e un gambo di picca di stucco rosso. Il manico è di palissandro con filetti di avorio. È piatto sul davanti e dà posto a nove legacci. Come s'è già detto, la tavola è continuata sul manico per un breve tratto; dai due lati di questa continuazione ci sono baffetti. Il cavigliere di legno tinto nero con un'impiallacciatura di palissandro ha la forma di falce, terminante con un rettangolo piatto con un'intarsiatura frontale (probabilmente di madreperla), ora mancante, in una cornice di noce. Ci sono dieci piroli laterali cordiformi con un bottoncino in cima, di legno d'albero da frutta (probabilmente sorbo) tinto nero. Il capotasto di osso probabilmente non è originale. Sul manico c'erano legacci di minugia. Le corde (5 ordini doppi) di minugia sono annodate al ponticello di legno tinto nero con baffi. |
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Misure: lunghezza totale 546; lunghezza del guscio 263; lunghezza della tavola 245; distanza tra l'estremità superiore della tavola (senza l'estensione sul manico) e il centro della rosetta 92, il bordo anteriore del ponticello 197; larghezza massima 121 (a 79 dall'estremità inferiore); altezza del guscio 59; diametro della rosetta 52; lunghezza del manico 150; larghezza del manico 43-53; lunghezza del cavigliere 165; larghezza del ponticello 7; altezza del ponticello 4,5; lunghezza vibrante delle corde 350.
Accordatura: lo strumento ha cinque ordini doppi che saranno stati accordati all'italiana in quarte: Si2 - Mi3 - La3 - Re4 - Sol4. Restauro: questo mandolino fu sottoposto a restauro nel 1991. Cenno biografico: Pietro Antonio Gavelli fu attivo a Perugia come costruttore di mandolini del vecchio tipo per lo meno dal 1690 al 1702. Uno strumento della sua bottega con la data 1690 è in possesso del Victoria and Albert Museum, Londra (Baines 1968, p. 37) |
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Riferimenti bibliografici | |||
Documenti Relazione di restauro (G.B. Morassi, 1989-91) |