Strumento | Ottavio Smidt?, Liuto (tenore?), Parma, 1612 | ||
Inventario | 1813 | ||
Rif. Catalogo van der Meer | n. 099 (=pp. 101-102) | ||
Collocazione | MdM | ||
Sulla faccia interna del guscio c'è un'etichetta manoscritta in stampatello: OTAVIO SMIDT / IN PARMA 1612.
Materiali: tasso, conifera, forse un altro legno tinto nero, pero, sorbo, avorio, osso, stucco. |
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Solo una gran parte della cassa, e forse anche il ponticello sono originali. La cassa ha una sagoma allungata (lunghezza circa 1,6 volte la larghezza massima) ed è piuttosto piatta (altezza = circa 0,46 la larghezza massima).
Il guscio è composto di 35 doghe di tasso, separate da filetti di avorio. La calotta consta di quattro doghe di tasso, separate da filetti di avorio. All'estremità inferiore un foro, forse per un bottone o un occhiello, è stato otturato. La tavola è di conifera con un bordo d'un legno tinto nero. Alcune parti della tavola sono state sostituite con pezzi di conifera con cerchi annuali molto larghi. La rosetta geometrica è inserita nella tavola e non appartiene a questo strumento. Vicino al manico è intarsiato nella tavola un cuore di stucco nero. La disposizione delle catene è finora sconosciuta. Il ponticello di pero tinto nero con baffi ha fori per 11 ordini doppi, e potrebbe essere originale. Il manico di sorbo tinto nero con un filetto di osso lungo entrambi i lati lunghi e all'estremità inferiore, e i due caviglieri dello stesso legno con una tratta corta tra di essi sono aggiunte estremamente grossolane che risalgono al secolo XIX, ma prima del 1866. Nei caviglieri non ci sono nemmeno fori per i piroli. |
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Misure delle parti originali: lunghezza del guscio 527; lunghezza della tavola 519; distanza tra l'estremità superiore della tavola e il centro della rosetta 216, il bordo anteriore del ponticello 422; larghezza massima 339 (a 155 dall'estremità inferiore); altezza del guscio 155; diametro della rosetta 112; larghezza del ponticello 15; altezza del ponticello 7; (lunghezza totale 1124).
Accordatura: Dal ponticello probabilmente originale si può dedurre che in origine questo liuto ebbe 11 ordini doppi di corde. Per tale numero di ordini ci sono due possibilità di sistemazione: tutti gli ordini sistemati in un unico cavigliere (senza chiocciola per il cantino, perché questo è doppio), oppure con un cavigliere per 6 ordini doppi tastabili e uno per 5 ordini doppi di bordoni. Nell'ultimo caso c'era una tratta corta tra i caviglieri. La lunghezza della tavola (519) suggerisce che si tratti d'un liuto tenore con un'accordatura sulla base di Mi1 - La1 - Re2 - Fa#2 - Si2 - Mi3. Provenienza: Liceo Musicale (n. 19). Cenno biografico: non si hanno notizie di un liutaio di cognome Smidt a Parma. Non è infatti impossibile che esistesse un liutaio di tale nome. Layer (1987, p. 173) menziona Dominikus Schmidt (Schmitt, Smit) a Mantova, e i tre fratelli Johann, Basilius e Michael Schmidt (Schmid, Smit) a Milano. Gli Schmidt di Mantova e di Milano furono attivi negli anni 1640. |
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Riferimenti bibliografici |