Strumento | Flauto dolce bassetto, sec. XVI-XVII | ||
Inventario | 1815 | ||
Rif. Catalogo van der Meer | n. 015 (=p. 33) | ||
Collocazione | MdM | ||
Secolo XVI-XVII
Marchio: due orecchi di lepre sotto la bocca. Materiali: bosso, melo, tasso, faggio, ottone. |
|||
Il tubo è ricavato da un solo pezzo di bosso, coi fori III e VI obliqui verso l'uscita.
Lo strumento subì cambiamenti, in parte nel secolo XVIII, per adattarlo alla pratica barocca, in parte anche in un'epoca posteriore, probabilmente nel XIX secolo. Nell'epoca barocca la capsula originale fu sostituita con una di forma emisferica, di melo, con un ingresso laterale rotondo per l'introduzione d'un esse di ottone che mancava. Poi, il blocco originale fu sostituito con uno di tasso. Inoltre, la chiave fu sostituita con una del tipo barocco, pure con la paletta a farfalla, ma con la leva più corta. Qui, secondo la pratica barocca, la guarnizione di cuoio non è cucita, ma incollata al piattino. La guarnizione mancava. Secondo la pratica barocca, la molla della chiave si trova poi sotto la leva, non più sopra la medesima. Infine, all'uscita fu aggiunto un anello di bosso con sagoma barocca. Queste modifiche, che testimoniano che lo strumento venne usato ancora nel secolo XVIII, furono lasciate in occasione del restauro del 1989. Purtroppo alcuni interventi ebbero conseguenze disastrose. Sarebbe possibile differire d'opinione in merito, se la fontanella di melo con ghiere di ottone alle due estremità, di fattura inferiore, risalisse al '700 o al secolo seguente. Comunque, in occasione del restauro fu sostituita con una di faggio in corrispondenza delle fontanelle rinascimentali. Purtroppo nel secolo XIX il tubo sopra la bocca era stato sostituito con una nuova parte di sagoma barocca con la quale, però, era stato chiuso praticamente il canale d'aria. Perdute così le dimensioni del canale d'aria, si rinunciò a una sostituzione in occasione del restauro, sicché lo strumento non è più suonabile. Per questa ragione non fu nemmeno aggiunta una guarnizione di cuoio sul piattino della chiave. Nel restauro fu poi aggiunto un esse d'ottone, dato che quello originale mancava. |
|||
Misure: lunghezza senza capsula e tenone per la capsula 870,2; lunghezza del tenone per la capsula 61,3; bocca larghezza 20,6, altezza 6,5; lunghezza del labium 31,6; distanza tra il bordo superiore della bocca e p 269,2, I 295,2, II 339,2, III 378, IV 474,9, V 520,5, VI 561,7, ch 669,7, l'uscita 849,7; diametro esterno alla bocca 53, intorno alla fontanella 42,2-42,3, all'uscita 76,2 (non originale); diametro della cameratura 34,2-36,5-27-32,5; diametro p 9,4 (34), I 9,8 x 9 (33,8), II 9,5 x 9 (33,1), III 9 x 8,3 (32,3), IV 11,4 x 10 (30,2), V 9,8 x 9,3 (29,5), VI 9 x 8,5 (29,1), ch 11,8 (27).
Fondamentale: non può essere accertato con precisione. Era indubbiamente Fa2, con un corista alto rispetto a quello moderno. Provenienza: Liceo Musicale (n. 43). |
|||
Riferimenti bibliografici | |||
Documenti Relazione di restauro (R. Weber, 1989) |