Strumento | Salterio doppio, Italia, sec. XVIII | ||
Inventario | 1855 | ||
Rif. Catalogo van der Meer | n. 091 (=pp. 90-91) | ||
Collocazione | MdM | ||
Materiali: conifera, pero, cartone, ottone, ferro. | |||
La cassa ha la forma di trapezio isoscele. Non v'è fondo: da entrambi i lati lo strumento ha una tavola di conifera. Il somiere e il blocco d'attacco sono di pero; il somiere è a destra, il blocco d'attacco a sinistra in entrambi gli strumenti, sicché ambedue i blocchi sono somiere da un lato, blocco d'attacco dall'altro. Entrambi i blocchi sono rialzati lungo le tavole armoniche a mo' di capotasto; i quattro «capotasti » hanno un filo di ottone in cima, dove passano le corde. Le fasce, anteriore e posteriore, applicate ai due blocchi, sono pure di pero e raggiungono l'altezza dei quattro capotasti. Due perni di ferro nei blocchi dei due salteri hanno la funzione di piedini; non sono originali.
Ambedue le tavole armoniche hanno due rosette di cartone dorato. In una delle tavole le rosette sono a base ottagonale, nell'altra a base esagonale. La tavola con le rosette ottagonali ha una cornice tagliata con ornati vegetali; quella con la rosetta esagonale ha una cornice semplice modanata. Le cornici di entrambe le tavole sono dorate. Attraverso le rosette s'intravedono le catene di conifera sulle facce interne delle tavole: ambedue le tavole hanno una catena incollata approssimativamente sotto i ponticelli centrali, e una sotto i ponticelli a destra. Le caviglie sono di ferro, le punte d'attacco di ottone. La vernice nera sui due blocchi e sulle fasce non può essere originale: anche le caviglie, le punte d'attacco e i piedini sono coperti di tale vernice. Su entrambi i salteri ci sono 22 ordini di quattro corde ciascuno. I ponticelli di conifera dorata sono riuniti in gruppi; ogni gruppo ha un filo di ottone in cima, dove passano le corde. I ponticelli non sono tutti conservati. Sulla tavola con una cornice semplice modanata lo strumento ha un gruppo di sei e uno di cinque ponticelli singoli a destra, due ponticelli singoli a sinistra, e un gruppo di quattro e due gruppi di due ponticelli singoli nel centro. Supponendo che manchino due ponticelli singoli nel centro, si potrebbe arrivare all'accordatura seguente (secondo il Dall'Olio quella di Jannesi con l'aggiunta di due ordini alti): La scala di Sol maggiore si trova sugli ordini non suddivisi 1, 2 e 4-8 (Sol2- Fa#3), poi sul lato destro dei primi ordini suddivisi (Sol3 - Do4), infine sul lato sinistro degli ordini suddivisi (Re4 - Fa#5). È da supporre che La e Si della seconda e Do, Re, Mi e Fa# della terza ottava corrano sopra sei ponticelli a destra con un unico filo di ottone. Sol e Sib della seconda ottava hanno due ponticelli singoli a sinistra. Delle note cromatiche in Sol maggiore, Do#, Mib, Fa, Sol# e Sib, quelle della terza ottava si trovano negli ordini non suddivisi 9-13, quelle della quarta ottava sono sulle parti destre degli ordini suddivisi 5-9. Della quinta ottava v'è come nota cromatica il Do# sulla parte destra dell’ordine suddiviso 10. Gli ordini suddivisi 1-4 e 7 sono spartiti in modo tale che le due note facciano l'intervallo d'una quinta perfetta, quindi nella proporzione 2 : 3. Gli ordini suddivisi 1-4 possono dunque posare su quattro ponticelli in una sola fila. Per l'ordine 7 ci vuole un ponticello singolo, aggiunto in occasione del restauro del 1991. Gli ordini suddivisi 5 e 6 sono spartiti sì che le due note facciano l'intervallo d'un sesta minore (o d'una quinta aumentata), dunque nella proporzione 5 : 8. Questi due ordini suddivisi possono posare su due ponticelli in una sola fila. Gli ordini suddivisi 8 e 9 sono spartiti sì che le due note facciano l'intervallo d'una quinta diminuita (o d'una quarta aumentata; d'un tritono), quindi nella proporzione 32 : 45. Questi due ordini suddivisi possono anche posare su due ponticelli in una sola fila. L'ordine suddiviso 10 è spartito sì che le due note facciano l'intervallo d’una quarta perfetta, quindi nella proporzione 3 : 4. Per l'ordine 10 ci vuole un ponticello singolo, aggiunto in occasione del restauro nel 1991. Il salterio con la tavola circondata da una cornice ad ornati vegetali ha il gruppo di sei e quello di cinque ponticelli a destra e il gruppo centrale di quattro ponticelli originali. Niente impedisce di supporre che l'accordatura fosse uguale a quella dell’altro salterio. In occasione del restauro del 1991 furono aggiunti in tal senso i ponticelli mancanti. È difficile indovinare lo scopo di due salteri in uno stesso strumento. È possibile che il suonatore volesse avere a sua disposizione due strumenti in coristi diversi. |
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Misure: lunghezza della fascia anteriore coi blocchi laterali 679, senza i blocchi laterali 575; lunghezza della fascia posteriore coi blocchi laterali 395, senza i blocchi laterali 293; larghezza 339; angoli della fascia anteriore 76°; angoli della fascia posteriore 104°; altezza delle fasce 71; altezza dei bordi delle fasce sopra la tavola 9; diametro delle rosette 62; distanza tra i centri delle rosette e le fasce anteriore e posteriore 138; distanza tra i centri delle rosette e i blocchi laterali 83 e 81 / 160 e 161; distanze tra i centri delle rosette 212 / 213; lunghezze vibranti delle corde Sol2 435, Do3 425, Do4 280, Do5 115, Mi5 90.
Restauro: questo salterio fu sottoposto a restauro nel 1991. Accordatoio: è conservato con questo salterio un accordatoio di metallo in forma di T. All'estremità inferiore del gambo verticale v'è una cavità; qui l'attrezzo può essere usato per accordare. A un'estremità dell’asse trasversale l'attrezzo è lavorato sì che con esso sia possibile estrarre le punte d'attacco. L'altra estremità dell'asse traverso ha la forma di martello, con cui possono essere infisse le caviglie. Sull'asse trasversale v'è un uncino, con cui è possibile attorcigliare le corde per attaccarle alle punte. |
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Riferimenti bibliografici | |||
Documenti Relazione di restauro (G. Tamburini, 1992) |