Strumento | Giorgio Sthoas?, Liuto contralto, Bologna, prima metà sec. XVII | ||
Inventario | 2808 | ||
Rif. Catalogo van der Meer | n. 096 (=pp. 99-100) | ||
Collocazione | MdM | ||
Sulla faccia interna del guscio c'è un'etichetta manoscritta: GIORGIO STHOAS IN BOLOGNA.
Materiali: tasso, acero, conifera, legno d'albero da frutta, noce, ebano, avorio. |
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Le parti originali di questo strumento sono la cassa, probabilmente col ponticello, e il manico. La cassa è piuttosto tondeggiante (lunghezza = circa 1,42 volte la larghezza massima), ed è assai piatta (altezza = approssimativamente 0,39 volte la larghezza massima).
Il guscio è composto di 31 [recte: 27] doghe di tasso, separate da filetti di acero. La calotta consta di tre doghe di tasso separate da filetti di acero. Nella calotta c'è un foro, in origine per un bottone oppure un anello. La tavola è di conifera. Una rosetta con tralci e un'aquila bicipite è ritagliata nella tavola. Non c'è continuazione della tavola sul manico. La disposizione delle catene è finora sconosciuta. Il ponticello di legno d'albero da frutta con baffi - probabilmente originale - ha fori per 11 ordini doppi. Il manico è di noce con 16 filetti di avorio sul retro. La tastiera separata, piatta, è di ebano. Il manico e la tastiera danno posto a sette legacci. È possibile che in origine fosse più lungo di 40 mm o più. Le altre parti dello strumento sono assai grossolane e sono del secolo XIX. Un pezzo di legno d'albero da frutta col cavigliere per gli ordini tastabili con una tratta corta è incollato al manico di dietro. Un secondo pezzo dello stesso legno col cavigliere per i bordoni è incollato alla tratta davanti e fermato dietro con una vite. Mancano i capotasti. Il cavigliere per le corde tastabili dà posto a 6 ordini doppi, quello per i bordoni a 5. Ci sono otto piroli di legno d'albero da frutta con teste ovali e un bottoncino in cima. |
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Misure delle parti originali: lunghezza del guscio 443; lunghezza della tavola 430; distanza tra l'estremità superiore della tavola e il centro della rosetta 176, il bordo anteriore del ponticello 352; larghezza massima 312 (a 143 dall'estremità inferiore della cassa); altezza del guscio 122; diametro della rosetta 114,5; larghezza del ponticello 14,2; altezza del ponticello 7,8; lunghezza del manico attualmente 192; (lunghezza totale 862).
Accordatura: dal ponticello, probabilmente originale, si può dedurre che in origine questo liuto ebbe 11 ordini doppi di corde. Per tale numero ci sono due possibilità di sistemazione: tutti gli ordini sistemati in un unico cavigliere (senza chiocciola per il cantino, perchè questo è doppio), oppure con un cavigliere per 6 ordini doppi tastabili e uno per 5 ordini doppi di bordoni. Nell'ultimo caso c'era una tratta corta tra i caviglieri. La lunghezza della tavola (430) e la possibilità d'un manico alquanto più lungo di quello attuale sì che la lunghezza vibrante degli ordini tastabili raggiungesse 580, suggeriscono che si tratti d'un liuto contralto con un'accordatura sulla base di Sol1 - Do2 - Fa2 - La2 - Re3 - Sol3. Firma: niente è conosciuto su un liutaio Sthoas a Bologna. Le parti originali di questo liuto suggeriscono che lo strumento risale alla prima metà del secolo XVII. |
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Riferimenti bibliografici |