Strumento | Francesco Cassori, Salterio, Bologna, 1728 | ||
Inventario | 1743 | ||
Rif. Catalogo van der Meer | n. 090 (=pp. 89-90) | ||
Collocazione | MdM | ||
La firma è scritta in inchiostro sulla faccia esterna del fondo: Io Francesco Cassori Feci In Bologna 1728.
Materiali: pioppo, pero, cirmolo, altro legno di conifera, cartone, carta, ottone, ferro. |
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La cassa ha la forma di trapezio isoscele. Il fondo è di pioppo; il somiere (a destra), il blocco d'attacco (a sinistra) e le fasce anteriore e posteriore sono di pero verniciato nero. Il somiere e il blocco d'attacco sono rialzati lungo la tavola armonica a mo’ di capotasto; entrambi i «capotasti» hanno un filo di ottone in cima, dove posano le corde. Le fasce anteriore e posteriore sono applicate al fondo probabilmente con una scanalatura, e al somiere e al blocco d'attacco; raggiungono l'altezza di questi ultimi. Ornamenti dorati, probabilmente di cirmolo, sono applicati alla fascia anteriore. Quattro piedini dorati, verosimilmente dello stesso legno, in forma di granfie di leone, supportano lo strumento negli angoli.
La tavola armonica di conifera ha due rosette di cartone dorato, ed è circondata da una cornice dorata con intagli in forme vegetali. Le caviglie sono di ferro, le punte d'attacco di ottone. Ci sono ponticelli singoli di conifera dorata; i ponticelli in una linea sono uniti con un filo di ottone in cima, dove posano le corde. Ci sono 24 ordini di quattro corde ciascuno. Sulla tavola si trovano strisce di carta con indicazioni dell'accordo dei singoli ordini. Purtroppo la leggibilità lascia in parte a desiderare. Per quanto è possibile leggere le scritte, l'accordo dovrebbe essere: La scala di Sol maggiore si trova sui primi sette ordini non suddivisi (da Sol2 a Fa#3), poi sul lato destro dei primi quattro ordini suddivisi (da Sol3 a Do4) infine sul lato sinistro degli ordini suddivisi (da Re4 almeno a Mi5). Sarebbe logico trovare Fa#5 e Sol5 sul lato sinistro degli ultimi due ordini suddivisi. L'inversione di Sol2 e La2 si spiega col fatto che è preferibile avere due note adiacenti sulla stessa fila di ponticelli a destra con un unico filo di ottone, mentre Sol2 posa su un unico ponticello a sinistra. Delle note cromatiche in Sol maggiore, Do#, Mib, Fa, Sol# e Sib, quelle della terza ottava si trovano negli ordini non suddivisi 8-12, mentre queste note della quarta ottava sono sulle parti destre degli ordini suddivisi 5-9. Inoltre, v'è Do#5 sulla parte destra dell'ordine suddiviso 10; sembra probabile che la serie delle note cromatiche in Sol maggiore fosse continuata con Mib5 sulla parte destra dell'ordine suddiviso 11. Rimangono problematici gli ordini non suddivisi 12 e 13. Da un lato è sicuro che l'ordine non suddiviso 12 era inteso per Sib3, ma delle quattro corde di questo ordine solo tre potevano, con le corde presenti sullo strumento, essere accordate a questa nota, mentre la quarta corda aveva un nucleo composto di corde attorcigliate, e inoltre un avvolgimento del nucleo. Sembra probabile che questo ordine fosse usato sia per Sib3 sia per la nota mancante Sib2. L'ordine non suddiviso 13 era composto come l'ordine 12, quindi anche con tre corde semplici e una corda attorcigliata e avvolta. Sembra probabile che tale ordine potesse essere usato sia per il Sol#2 mancante che per il Sol#3. L'interpretazione degli ordini alti sarebbe dunque: Gli ordini cromatici da Do#3 a Sol#2 + Sol#3 potrebbero posare su una fila di ponticelli a destra con un unico filo di ottone. Gli ordini suddivisi 1-4 e 7 sono spartiti in maniera tale che le due note facciano l'intervallo d'una quinta perfetta, quindi nella proporzione 2 : 3. I quattro ponticelli degli ordini 1-4 stanno in una sola fila e possono essere provvisti d'un unico filo di ottone. Gli ordini suddivisi 5 e 6 sono spartiti sì che le due note facciano l'intervallo d'una sesta minore (o d'una quinta aumentata), quindi nella proporzione 5 : 8. Gli ordini suddivisi 8-9 sono spartiti in maniera tale che le due note facciano l'intervallo d'una quinta diminuita (o d'una quarta aumentata; d'un tritono), quindi nella proporzione 32 : 45. Se la supposizione fatta sopra per l'ordine 10 è giusta, questo ordine è da spartire in maniera tale che le note facciano l'intervallo d'una quarta perfetta, quindi nella proporzione 3 : 4; e se è giusta l'ipotesi formulata sopra per la suddivisione dell'ordine 11, questo è da spartire sì che le note facciano l'intervallo d’una terza maggiore, quindi nella proporzione 4 : 5. In occasione del restauro del 1991 fu applicata ai tre ordini non suddivisi 1-3 una corda attorcigliata e avvolta che suona all'ottava inferiore. |
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Misure: lunghezza della fascia anteriore col somiere e il blocco d'attacco 720, senza il somiere e il blocco d'attacco 617; lunghezza della fascia posteriore col somiere e il blocco d'attacco 403, senza il somiere e il blocco d'attacco 300; larghezza 339; angoli della fascia anteriore 67°; angoli della fascia posteriore 113°; altezza delle fasce 67; altezza dei bordi delle fasce sopra la tavola 10; diametro delle rosette 62; distanza tra i centri delle rosette e le fasce anteriore e posteriore 155; distanza tra i centri delle rosette e il somiere e il blocco d'attacco 170 / 105; distanza tra i centri delle rosette 184; lunghezza vibrante delle corde Sol2 455, Do3 450, Do4 265, Do5 155, Sol5 135.
Restauro: questo salterio fu sottoposto a restauro nel 1991. Provenienza: Liceo Musicale (n. 22). Cenno biografico: Di Francesco Cassori, bolognese, sono conservati salteri con le date 1728 (lo strumento descritto sopra) e 1729 (Norimberga, Germanisches Nationalmuseum, Coll. Rück). |
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Riferimenti bibliografici | |||
Documenti Relazione di restauro (G. Tamburini, 1992) |