La Fornace Galotti "Battiferro" iniziò la produzione nel 1887 in un'area, lungo il canale Navile, ricca di argilla di ottima qualità. L'impianto era dotato di forno Hoffmann a 16 camere al cui progetto originario il titolare, Celeste Galotti apportò alcune modifiche innovative: bocchettoni del fumo posti sulle pareti esterne, una conformazione della volta particolarmente adatta alla cottura delle tegole piane; utilizzo della carta paglia in luogo dei pesanti divisori in ferro tra una camera di cottura e l'altra. Vi erano occupati per tutto l'anno 250 operai. L’attività si concluse nel 1966.
Negli anni 1980 il Comune di Bologna acquisì dalla ditta Galotti l’edificio e i terreni circostanti, operando quindi un complesso intervento di conservazione – limitatamente al forno – e ristrutturazione. Una parte del complesso ospita dal 1997 il Museo del Patrimonio Industriale.
I particolari costruttivi della galleria ad anello del forno, l’accesso alla camera del fumo, gli allestimenti con plastici e apparati esplicativi in video e su pannelli permettono al visitatore di comprendere l’originario utilizzo degli spazi all’interno della fornace e le diverse fasi della lavorazione, dall’estrazione della materia prima alla cottura dei prodotti.