Un nuovo allestimento in Museo racconta le prime produzioni Ducati
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In Museo è disponibile un nuovo allestimento legato alla Ducati e alle sue lontane origini.
Il 21 gennaio 1924 il giovane Adriano Cavalieri Ducati collega l’Italia agli Stati Uniti con una banda ad onde corte sino ad allora pressoché sconosciuta, impiegando 90 watt: il consumo di una lampadina! Nel 1926 nasce la Società Scientifica Radiobrevetti Ducati (S.S.R. Ducati) con sede a Bologna, in Via Collegio di Spagna. Si realizzano condensatori, come il Manens, per ricevitori utilizzati nelle trasmissioni radio alimentate da rete elettrica. Alla metà degli anni 1930, oltre il 70% della produzione raggiunge 45 Paesi.
Nel 1936 su un’area di 130.000 mq sorge a Borgo Panigale la nuova fabbrica che in poco più di un anno occupa 2.000 operai. Al suo interno vi sono reparti modernissimi, un centro ricerche, un centro stampa, scuole di aggiornamento professionale. Ma anche servizi: mensa, ambulatorio, asilo nido e persino una biblioteca. In breve tempo l’attività della S.S.R. Ducati si amplia ai settori dell’ottica, delle telecomunicazioni e dell’elettronica con prodotti innovativi presenti nel nuovo allestimento come: proiettori cinematografici, macchine fotografiche (Microcamera), radio, sistemi di comunicazione interfonica (Dufono), rasoi elettrici (Raselet), addizionatrici (Duconta).
La Ducati del dopoguerra si lega alla secolare storia dell’industria motociclistica bolognese, costruendo nel 1946 il Cucciolo, il piccolo motore ausiliario della torinese S.I.A.T.A., realizzato poi in esclusiva dal
1948.
Ma è con l’assunzione nel 1954 di Fabio Taglioni, ingegnere proveniente dalla F.B Mondial, che l’allora Ducati Meccanica sviluppa conoscenze e competenze tecniche che ne hanno segnato la storia. Le prime moto di Taglioni, le Gran Sport 100 e 125 si distinguono nelle competizioni di gran fondo. Nel 1956 utilizza sulle 125 Grand Prix Desmo e Bialbero quella distribuzione desmodromica che è ancora oggi il tratto distintivo
delle moto di Borgo Panigale.
L’impennata sportiva della Ducati trascina anche nei decenni successivi, con la gestione del Direttore generale Giuseppe Montano, la produzione di moto di serie in un gran numero di versioni. Un’enorme eco ha, al riguardo, il giro del mondo che tra il 1957 e il 1958 vede Giorgio Monetti e Leopoldo Tartarini sulle Ducati 175 T toccare i 5 continenti, evento seguitissimo dalla stampa dell’epoca che fa conoscere il nome Ducati a livello
internazionale.
Dalla fine del secolo scorso ed ancor più negli anni Duemila, la produzione di modelli di gamma elevata trae grande giovamento dai successi sportivi, con la conquista di molti Campionati Mondiali Superbike dal 1990 in poi, imponendosi in tempi recenti anche nel Campionato MotoGP.
Alla Ducati del dopoguerra è riservata una selezione di alcune recenti motociclette come la Ducati 999, la Ducati 848 e una vera rarità: un kit completo per la vestizione della Ducati 1198 Xerox Superbike del 2010.