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La collezione si compone degli apparecchi tecnico-scientifici del fisico-sperimentale bolognese Giovanni Aldini (1762-1834), lasciati con testamento al Comune di Bologna (insieme alle proprie rendite) per realizzare forme di insegnamento nuove nei campi della fisica meccanica e chimica applicata.
La raccolta comprendeva 538 oggetti, alcuni costruiti da importanti meccanici e fisici dell'epoca: Megale, Bate, Geiser, Grindel, Pagani, Ludovisi.
Accanto a strumenti per esperienze sull'elettricità, la chimica, la meccanica, il vapore e la geodesia, vi erano apparecchi di misura, modelli d'impianti produttivi e macchine e molte altre novità tecniche dell'epoca.
Perduta l'unitarietà originaria per adattarsi agli usi dell'insegnamento, la collezione Aldini è giunta a noi fortemente ridotta: attualmente sono solo 16 gli oggetti riconosciuti come sicuramente appartenenti al nucleo.