Data di pubblicazione: 26-11-2024

Il Museo del Patrimonio Industriale sulla piattaforma Google Arts & Culture

Dal 26 novembre i Musei Civici di Bologna raccontano la storia di Bologna e del suo territorio attraverso 127 opere delle collezioni permanenti e 5 storie tematiche trasversali


Il Museo del Patrimonio Industriale, nell'ambito di un progetto che ha coinvolto tutto il Settore Musei Civici Bologna, è da oggi su Google Arts & Culture, la piattaforma su cui musei, istituzioni non profit e archivi condividono tesori, storie, conoscenza e partecipazione con un pubblico globale online. 

Su questa piattaforma, disponibile gratuitamente sul web da laptop e dispositivi mobili (iOS e Android), si possono ammirare arte, storie e meraviglie culturali di tutto il mondo.

A partire da oggi, 26 novembre, è possibile immergersi anche nelle collezioni permanenti dei Musei Civici felsinei attraverso una raccolta di immagini digitale di 127 opere e 5 temi di narrazione (origine delle collezioni, donne nella storia, cura del corpo, cibo e industria della seta) per scoprire la storia sociale, artistica, culturale e l’evoluzione di Bologna e del suo territorio nel corso dei secoli fino ai giorni nostri, valorizzando il Settore Musei Civici Bologna con questi percorsi tematici trasversali, il progetto di creazione del sistema museale cittadino e metropolitano e anche favorendo itinerari di turismo culturale.

Tutti i contenuti sono disponibili in italiano e in inglese.

La traduzione in lingua inglese è stata realizzata attraverso l’utilizzo dell’app Gemini, il modello di intelligenza artificiale di Google.

Musei Civici di Bologna scelgono di presentare il proprio patrimonio anche su Google Arts & Culture condividendo la missione del progetto internazionale per rendere la cultura accessibile a chiunque e ovunque. La fruizione dei contenuti online consente infatti una maggiore accessibilità e partecipazione a tutte le persone, da tutte le latitudini, in qualsiasi momento, da qualunque device: le persone possono cercare le opere online, trovare connessioni e accedere ai contenuti in modi inaspettati. La piattaforma permette di instaurare un dialogo aperto tra le persone e le opere. 
Tra i 127 oggetti selezionati dai Musei Civici per la piattaforma Google Arts & Culture si segnalano:
• i ritratti di figure femminili e le opere di pittrici e scultrici conservati nei Musei Civici d'Arte Antica, come l’effigie della nobildonna Bianca Cappello, amata dal granduca di Toscana e osteggiata per la “colpa” di essere una straniera, o il gioiello della famiglia Grassi di Properzia de' Rossi;
• i balsamari in vetro per contenere essenze profumate dalle collezioni greca ed etrusca conservati al Museo Archeologico, testimonianze dell’attenzione per la cura del corpo da parte degli antichi;
• i manufatti in seta del Museo del Risorgimento, come lo scialle con decorazioni tricolore della bandiera italiana;
• gli strumenti scientifici di Giovanni Aldini, testimonianza della cultura tecnica che ha caratterizzato lo sviluppo industriale della città;
• gli oggetti originali di Giorgio Morandi conservati nella sua casa-studio museo, che celebrano l’artista nel 60° anno dalla sua morte;
• i ritratti di musicisti, cantanti, e compositori della preziosa quadreria raccolta da Padre Martini al Museo internazionale e biblioteca della musica;
• il grandioso monumento funerario dedicato a Camillo Ronzani, fondatore del celebre birrificio un tempo collocato in via delle Lame, situato presso il Cimitero della Certosa.

I cinque temi trasversali:

A spasso per Bologna. Curiosando nei Musei Civici 
Come sono nati i Musei Civici di Bologna? A partire dal Cinquecento, con le collezioni del bolognese Ulisse Aldrovandi, e dal Seicento con la Wunderkammer di Ferdinando Cospi, sono molti i personaggi che nel corso dei secoli hanno contribuito alla formazione e allo studio delle collezioni. Grazie a loro, oggi i Musei Civici costituiscono un sistema articolato che consente di raccontare la storia cittadina sotto molteplici punti di vista.

Libere e audaci. Le donne nella storia raccontate dai Musei Civici di Bologna
Numerose figure femminili raccontate dalle collezioni civiche rappresentano modelli di emancipazione. Attività considerate comuni, come suonare, recitare e leggere, sono state per le donne conquista di grandi traguardi. Molte hanno tracciato con coraggio una strada di libertà, hanno contribuito al progresso sociale e, in alcune fasi storiche, a disegnare il mondo come lo conosciamo oggi.
 
Questione di stile. La bellezza raccontata attraverso le collezioni dei Musei Civici di Bologna
La cura del corpo è sempre stato un elemento di grande importanza sin dall'antichità, con funzioni igieniche, sociali e culturali. Lo testimoniano le tracce delle civiltà antiche e gli sviluppi nel corso del tempo. A Bologna, il comparto beauty è divenuto anche una risorsa economica, con la nascita di un comparto produttivo dedicato. 

Mortadella & Co. La cultura del cibo nelle collezioni dei Musei Civici di Bologna
Non si può pensare a Bologna senza la sua importante tradizione culinaria. Attraverso le collezioni dei Musei Civici è stato possibile immaginare l’allestimento di un banchetto millenario che comincia dalla storia più antica di Bologna e arriva fino ai nostri giorni, in un viaggio di oltre 2000 anni di prelibatezze e abitudini alimentari.

Bologna antica città della seta. Una storia inaspettata, raccontata dai Musei Civici di Bologna
Le testimonianze si intrecciano come fili di trama e ordito, e portano alla luce una storia inaspettata. Bologna, città capitale del velo di seta, ha esportato questo prezioso tessuto verso le principali corti di tutta Europa. Ma la moda non fu l'unico ambito di applicazione. La seta ha caratterizzato tre secoli di storia cittadina e ha lasciato preziose tracce nelle collezioni civiche.