Data di pubblicazione: 13-06-2024

VisitAR Bologna

È nata una nuova app (per iOS e Android) con un doppio itinerario di viaggio, tra reale e virtuale, nella storia, cultura e tradizione di Bologna, pensata per i turisti, i residenti e i city user che desiderano scoprire la città attraverso una guida multimediale innovativa arricchita di contenuti digitali a portata di smartphone.

Si chiama VisitAR Bologna la Mobile App Unity, sviluppata nel contesto delle azioni della Casa delle Tecnologie Emergenti del Comune di Bologna in collaborazione con TIM Enterprise.
L’app è scaricabile gratuitamente dagli store dei dispositivi mobili.

Grazie all’ausilio della Piattaforma XR di TIM Enterprise, è stato costruito per Bologna un percorso di visita innovativo fruibile con un’applicazione turistica geolocalizzata arricchita da contenuti di realtà aumentata che guida il visitatore in due percorsi outdoor, entrambi da fruire passeggiando nel centro storico: La città di Marconi e Bologna Città della Musica. Il primo, dedicato a Guglielmo Marconi in occasione dei 150 anni dalla nascita, accompagna i visitatori sui luoghi che hanno segnato la vita dell’illustre genio bolognese; l’altro percorso è un viaggio a tappe attraverso i tanti siti della città che hanno fatto grande la storia della musica bolognese.

Bologna Città della Musica comprende infatti una selezione di luoghi che abbracciano la storia musicale di Bologna dal XIV secolo ai nostri giorni: è possibile conoscere e approfondire eventi ufficiali e scoprire aneddoti più intimi dei vari protagonisti del mondo della musica, alcuni direttamente raccontati attraverso le voci originali. Dalla Basilica di San Petronio al Museo della Musica, dall'Archiginnasio all'Isola Nel Kantiere, in una città che risuona sempre, tra tutti i generi musicali dalla musica colta alle nuove tendenze.
La città di Marconi affronta invece il legame tra l'inventore e la città, attraverso alcune prospettive tematiche: la vita personale, il percorso scientifico, il rapporto con il mondo globale, trasversalmente tra il suo periodo storico e il presente. Da Palazzo  Marescalchi, nel quale nacque Marconi, all'Istituto di Fisica fino al Museo del Patrimonio Industriale, dalla prima laurea ad honorem all'emittente di Piazza San Martino: un viaggio nella storia che si intreccia tra Marconi e la sua città.

La app illustra circa 100 punti di interesse tra musei, palazzi gentilizi, luoghi della cultura, della musica e del sapere che sono geolocalizzati e mostrati su mappa. Questi punti d’interesse sono valorizzati da contenuti testuali, audio, video, animazioni e modelli 3D in realtà aumentata, che rendono l’esperienza di fruizione più coinvolgente ed accattivante.

L’app si completa anche con la proposta di due itinerari fuori dalle mura cittadine con i percorsi Musica fuori porta e Marconi fuori porta, estesi oltre l’itinerario pedonale del centro città, con una selezione ulteriore di luoghi diffusi nell'area urbana e nell’area metropolitana, attraverso i quali poter approfondire il panorama che ne determina la ricchezza culturale e le risorse per viverla. Gli itinerari proseguono ad esempio ai Villa Griffone, sede del Museo Marconi a Pontecchio Marconi (BO) per il percorso marconiano e
al Museo dell’Ocarina di Budrio e alla Rocchetta Mattei di Grizzana Morandi per il percorso musicale.

Gli itinerari nel centro storico offrono un’esperienza di gamification: i visitatori che completano tutte le tappe dei percorsi ottengono la possibilità di accedere ai contenuti dell’app in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo senza la necessità di trovarsi nel punto
d’interesse.

VisitAR Bologna è stata sviluppata in ottica di accessibilità a favore delle disabilità visive e uditive: sono infatti previste scelte cromatiche che rispettano lo standard WCAG AAA e impostazioni di formattazione dei testi per i contenuti audio. L'app interagisce con gli elementi software già presenti nei sistemi operativi degli smartphone, per attingere alle funzioni più appropriate per la miglior fruizione.
I contenuti audio, video e testuali di VisitAR Bologna sono disponibili in lingua italiana e inglese. L’impostazione avviene in automatico in base a quella del sistema operativo dello smartphone. Facendo riferimento all'italiano come lingua residente, l'inglese viene adottato come riferimento per tutte le altre lingue di sistema.

VisitAR Bologna è l’ultima innovazione svilupppata nell’ambito del progetto CTE COBO, il centro di trasferimento tecnologico diffuso sulle tecnologie emergenti legate al 5G. Guidato dal Comune di Bologna e co-finanziato con fondi FSC 2014-20 del MiMiT, CTE
COBO rientra tra le azioni di Bologna Innovation Square (BIS), la piattaforma collaborativa dell’Ufficio comune “Sviluppo economico, imprese, occupazione Città metropolitana e Comune di Bologna” per l’innovazione del sistema economico metropolitano, parte
integrante di Città della Conoscenza, la strategia che supporta la rigenerazione della città partendo dalla conoscenza e dalle sperimentazioni di soluzioni innovative in risposta a sfide sociali, ambientali ed economiche.

Per il Comune di Bologna hanno partecipato al progetto il Settore Innovazione digitale e dati, il Settore Musei Civici Bologna e il Settore Cultura e Creatività, nell’ambito della azioni di Bologna Città creativa della Musica UNESCO e delle iniziative dedicate a Guglielmo Marconi nel 150° anniversario dalla nascita.

In ambito del progetto CTE COBO TIM Enterprise è partner tecnologico che mette a disposizione le proprie capacità realizzative di progetti complessi in ambito IOT e 5G, attraverso un’infrastruttura tecnologica che grazie al 5G e all’edge computing supporta
l’elaborazione dei contenuti. Per Bologna questa infrastruttura rappresenta l’abilitatore per un’esperienza unica in ambito Turismo e Cultura. 

Per il percorso dedicato alla musica, i contenuti sono stati realizzati da Riccardo Negrelli, cocuratore della Sala della Musica di Bologna, mentre Bianca Buccilli e Francesco Pipi, dell’Università di Bologna, in collaborazione con la Fondazione Guglielmo Marconi, si sono occupati di quello dedicato a Guglielmo Marconi.